22 Novembre 2024

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

JB | VIDEO | Sono stati esposti per quarant'anni alle polveri di amianto e ora rischiano di dover pagare il conto della bonifica. E' paradossale quanto sta accadendo a Falchera Nuova, periferia nord di Torino. Una trentina di famiglie, prima inquiline e oggi proprietarie di un alloggio di edilizia popolare, si è vista recapitare dall'ATC un preventivo da 6.000 euro (a testa) per coprire le spese della rimozione dei pannelli di asbesto dai tett
Share

JB | VIDEO | Sono stati esposti per quarant’anni alle polveri di amianto e ora rischiano di dover pagare il conto della bonifica. E’ paradossale quanto sta accadendo a Falchera Nuova, periferia nord di Torino. Una trentina di famiglie, prima inquiline e oggi proprietarie di un alloggio di edilizia popolare, si è vista recapitare dall’ATC un preventivo da 6.000 euro (a testa) per coprire le spese della rimozione dei pannelli di asbesto dai tetti.

falcheranuova_83Gli alloggi di Falchera sono stati assegnati a metà degli anni Settanta e nel 1992 l’amianto è stato dichiarato fuorilegge. Nel 1996 l’Agenzia ha proposto agli assegnatari l’acquisto degli immobili e in molti hanno colto quella che allora sembrava un’occasione, diventare cioè proprietari. «Perché dovremmo pagare la rimozione se l’ATC è responsabile del progetto di queste case e ce le ha vendute anche con l’amianto -si chiedono oggi i residenti- se ci avessero detto che sarebbe stato un problema futuro avremmo deciso diversamente».

Nessuno al momento dell’acquisto sapeva che le case prefabbricate con pannelli di cemento contenevano, tra le giunture, materiale in amianto. E nessuno allora sapeva quali danni alla salute l’amianto è in grado di provocare. In questi decenni -dicono con preoccupazione gli abitanti di Falchera- sono stati numerosi i casi di patologie tumorali e malattie respiratorie: la paura è che la causa sia proprio la prolungata esposizione alla fibre di amianto.Il materiale killer era presente anche sotto i balconi adiacenti ai box in forma finissima a spruzzo: qui la bonifica fu effettuata nel 2002.

Dopo una delibera del Comune di Torino Atc ha deciso di rimuovere l’amianto rimasto e procedere con una bonifica totale. Ma le spese per l’intervento dovranno essere a carico dei proprietari degli appartamenti, che ovviamente non ci stanno. Per far valere i loro diritti hanno costituito il Comitato ONA Ulivi 90, emanazione torinese dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Guarda l’intervista a Primo Augeri, coordinatore Comitato Ulivi90

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *