di Chiara Cuttica | Una volta per fare un albero ci voleva il seme. Oggi basta una matita. Avete idea di quanti articoli di cancelleria consumiamo nell’arco della nostra vita? In media un italiano ogni anno utilizza tanta carta quanta ne servirebbe per coprire cinque campi di calcio ed è facile farsi un’idea di quante penne, pennarelli e matite finiscono nella pattumiera, spesso senza essere avviati al ciclo della raccolta differenziata. E se invece di gettare via le matite non più utilizzate le piantassimo come un seme? E’ l’idea di Sprout la matita che cresce, un progetto messo a punto da un gruppo di studenti del Mit di Boston. Temperata per l’ultima volta e diventata troppo corta per poter scrivere ancora, può essere pianata in un vaso. All’estremità della matita, invece della gomma, c’è infatti una capsula biodegradabile in cellulosa che contiene i semi di una pianta, officinale o ornamentale. A contatto con l’acqua la capsula si scioglie rilasciando i semi, che in pochi giorni cominceranno a germogliare.
Sprout è fatta a mano e non contiene piombo, che molto spesso si trova nelle matite tradizionali. Il materiale usato per la scrittura è composto da grafite e argilla, che non danneggiano piante terreno e falde acquifere. Il corpo della matita è in legno di cedro e tiglio. Un prodotto adatto anche anche per i più piccoli: i bambini che masticano l’estremità della matita durante i compiti non saranno intossicati da prodotti chimici che rovinano i denti e la bocca. Sicuramente è un piccolo strumento che però trasmette un messaggio positivo e può rafforzare e motivare altre invenzioni eco friendly. Si possono trovare numerose piante “in cima” alla matita, come la menta, il pomodorino, la salvia, la lavanda.
Non vi rimane che passare in Bottega e scegliere la matita, anzi la pianta che più vi piace!