23 Novembre 2024
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«Non è certo dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse». Così scriveva nel 1776 Adam Smith, il padre dell’economia moderna. Da allora ci sentiamo ripetere che è l’egoismo a muovere il mondo; tutto – oggetti, persone, idee – è misurato sulla base di un unico metro, il mercato, ma le conseguenze estreme di questa fede cieca nell’Homo œconomicus sono ormai da tempo sotto gli occhi di tutti.
C’era però qualcuno che lavorava per Adam Smith, e non per egoismo: sua madre. Per l’economia il suo lavoro, come quello che le donne hanno sempre svolto dentro le case, in famiglia e nelle proprie comunità, non è mai esistito. Il lavoro femminile non viene calcolato nel Pil; eppure è difficile immaginare cosa sarebbe dello sviluppo, della crescita, del benessere e del Pil senza di esso.
In questo libro provocatorio e irriverente, aggressivo e ironico, Katrine Marçal attacca la base stessa del più tenace mito del nostro tempo, quello della «mano invisibile» dell’economia, mettendo finalmente nella giusta luce l’importanza del «sesso invisibile».

Katrine Marçal, I conti con le donne, Ponte alle Grazie, 232 pp, €18

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