22 Novembre 2024
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Al Lingotto di Torino dal 10 al 14 marzo un workshop che coniuga design e disagio psichico ed esplora in modo inedito i luoghi dell’abitare in relazione alle varie forme della fragilità umana.

MinD Mad in Design: il Design come strumento di inclusione sociale. Quando il design si confronta con lo spazio della mente umana, quando supera i limiti della presunta normalità, quando è stimolato dalla necessità del benessere a trovare nuove soluzioni e sa cambiare prospettive e punti di vista, allora il design può diventare “cura” e aprire a nuovi percorsi professionali e di riabilitazione.

MinD_Mad in Design_immagine1MinD – Mad in Design è un progetto didattico e culturale che affronta, nell’ambito della formazione universitaria e dell’inserimento nel mondo del lavoro, il tema del design dello spazio domestico per la disabilità psichica. MinD nasce da un’idea degli architetti Giulia Mezzalama e Sandra Poletto, della psicologa Elena Varini, ed è promosso da Fondazione CEUR – Centro Europeo Formazione e Ricerca – con Blu Acqua, società attiva nell’ambito della residenzialità psichiatrica, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione di istituzioni universita­rie e aziende del settore. Articolato in un workshop e una serie di eventi collaterali, a partire da marzo 2016, MinD sperimenta metodi di lavoro, approcci e soluzioni per un’idea di abitare socialmente inclusivo.

MinD: il workshop

Nella prestigiosa sede del Camplus Lingotto di Torino, collegio universitario di merito della Fondazione CEUR, durante quattro giorni di workshop, dal 10 al 14 marzo, 42 studenti universitari provenienti da tutta Italia, insieme a pazienti seguiti dai servizi di salute mentale, psicologi, architetti e designer, sperimenteranno nuove soluzioni per un abitare inclusivo. Seguendo un approccio multidisciplinare e olistico, e partendo dai bisogni della residenzialità psi­chiatrica, saranno elaborate diverse proposte di “sedute” – divani, poltrone, chaise-longue, sedie, panche – conside­rando le dinamiche di relazione tra spazi, oggetti e persone. Partecipare a MinD significa calarsi in un’esperienza di formazione fortemente inclusiva e interdisciplinare, e impegnarsi in prima linea, mettendo in gioco le proprie compe­tenze e abilità, nel superamento delle barriere del pregiudizio e dell’indifferenza nei confronti delle persone fragili.

PLUG Creativity, associazione per la comunicazione sociale, documenterà con un team multidisciplinare di pazienti e studenti le giornate di lavoro. Lo storytelling MinD potrà essere seguito sul sito e sui social all’indirizzo www.madin­design.com

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