21 Novembre 2024
Sono passati cinque mesi dall'istituzione del nuovo Parco provinciale dei 5 Laghi di Ivrea. Le proteste sono troppe. Si aspetta un incontro tra sindaci, Regione e associazioni per trovare un compromesso
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Asia Motta

Il primo giugno del 2024 è stato inaugurato all’interno dell’anfiteatro morenico il nuovo parco naturale dei cinque laghi di Ivrea. Il territorio interessato è compreso tra i laghi Nero, Campagna, Sirio, San Michele e Pistono. Questi laghi ancor prima della realizzazione del Parco rientravano nel programma “Rete Natura 2000 a protezione speciale”, un sistema di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione Europea.

Tra i primi a sollevare dubbi e a schierarsi contro la realizzazione del Parco la Coldiretti. Il timore è che i contadini siano estremamente vincolati. Gli agricoltori, infatti, dall’istituzione del parco devono chiedere continui permessi ai comuni per svolgere qualsiasi attività. Nell’ultimo periodo, inoltre, si trovano a dover gestire un sovraffollamento di cinghiali senza poter fare nulla: l’abbattimento di questo animale è vietato fin dall’inaugurazione del Parco. I danni alle coltivazioni sono innumerevoli ma Coldiretti puntualizza che fin quando non ci saranno nuovi piani faunistici del parco la situazione rimarrà ferma.

Non sono solo gli agricoltori a ribellarsi ma anche i sindaci dei paesini limitrofi non vogliono il Parco. Infatti non è ben chiara la situazione dei fondi. La Regione Piemonte ha detto che le risorse si sarebbero trovate attraverso bandi europei e fondi nazionali o regionali, ma se non ci sono soldi dove si troveranno i mezzi per fare funzionare questa scatola vuota? Ciononostante da molti lo sviluppo del parco è visto come un’occasione di valorizzazione delle risorse naturali e del territorio.

La realizzazione del parco significa tutela dell’ambiente e impatto positivo sul turismo. Infatti Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d’Ivrea si schiera totalmente contro Coldiretti: «la loro compagna è pretestuosa e priva di visione a lungo termine». E non è l’unico. Anche Matteo Chiantore, sindaco d’Ivrea e Renzo Galletto, sindaco di Montalto Dora, sperano di poter salvare il Parco.

Ora si aspetta l’incontro tra sindaci, associazioni e Regione Piemonte per trovare una soluzione al conflitto in corso ormai da qualche mese.

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