Il tema di Terra Madre 2024
«Sto lottando per il mio futuro. Perdere il mio futuro non è come perdere le elezioni o qualche punto in Borsa. [ … ] Io sono qui per parlare a nome di tutte le prossime generazioni, a nome dei bambini che muoiono di fame in tutto il mondo, i cui pianti restano inascoltati. [ … ] Nella mia vita ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno vedere tutto questo. Sono qui a parlare dei tantissimi animali che muoiono in tutto il pianeta perché non hanno più un posto dove andare. [ … ] Tutto questo sta accadendo davanti ai nostri occhi, eppure continuiamo a comportarci come se avessimo davanti tutto il tempo e tutte le soluzioni. Sono solo una bambina e non ho tutte le soluzioni, ma voglio che vi rendiate conto che non le avete neppure voi. [ … ] Se non siete in grado di riparare tutto questo, per favore, smettete di distruggerlo! [ … ] Sono solo una bambina, ma capisco che se tutti i soldi spesi per fare le guerre fossero stati spesi nel trovare risposte alle sfide ambientali, nel porre fine alla povertà e nel siglare degli accordi, la Terra sarebbe un posto meraviglioso».
Severn Cullis-Suzuki, discorso nella riunione plenaria della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite, Rio de Janeiro, 1992
Nel 1992 Severn Cullis-Suzuki aveva appena 13 anni. Trent’anni dopo di lei un’altra adolescente, Greta Thunberg ha spinto i giovani di tutto il mondo a mobilitarsi contro l’inazione nei confronti del cambiamento climatico in atto, indignandosi con i decisori politici: «La vostra inazione ci sta rubando il futuro».
Più di tutti, i bambini e i ragazzi di oggi stanno evidenziando un’emergenza che non possiamo più ignorare: la specie umana sta intaccando le basi stesse della vita sulla Terra, come fosse cieca di fronte al proprio ruolo devastante. E sta perdendo il senso di meraviglia per la natura. E la consapevolezza di esserne parte.
Il percorso di Terra Madre: uno slancio positivo verso il futuro
I temi proposti nelle ultime due edizioni di Terra Madre indicavano una prospettiva politica, un cambio di passo e di paradigma, proponendo un linguaggio alternativo e la necessità di acquisire una nuova consapevolezza.
A Terra Madre 2020 abbiamo proposto di mettere da parte confini politici e bandiere, ragionando di nuove geografie, di ecosistemi, per comprenderne meglio la complessità, le relazioni, le connessioni. A Terra Madre 2022 abbiamo affermato che la sostenibilità non è più sufficiente, ma occorre un processo di rigenerazione, prima di tutto del linguaggio e del pensiero e poi di tutto il resto: rigenerazione delle relazioni sociali, delle relazioni fra esseri umani, terra, piante e animali, della biodiversità, della fertilità del suolo… Abbiamo proposto il passaggio da una cultura fortemente estrattiva a una cultura finalmente rigenerativa.
Questi temi non si sono esauriti nelle due edizioni dell’evento e rappresentano altrettante tappe politiche del percorso di Slow Food.
A Terra Madre 2024: per ritrovare il nostro essere natura
Terra Madre 2024 compie un ulteriore passo nella direzione tracciata sin dal 2004 – quando per la prima volta il Salone del Gusto fu affiancato dal grande meeting delle comunità del cibo che ha cambiato non solo la storia dell’evento ma quella di Slow Food. Il tema scelto non trascura la gravità del momento e l’urgenza dell’azione ma non si concentra esclusivamente sulla crisi e punta, invece, tutte le sue carte per portare una prospettiva, uno slancio positivo verso il futuro.
I tempi di grandi crisi che stiamo vivendo, prima fra tutte la crisi climatica, impongono profondi cambiamenti. Per attuarli, occorrono nuovi paradigmi e dunque l’abbandono di molte comfort zone.
Le nuove geografie del 2020 e la rigenerazione del 2022 sono state tappe di avvicinamento al passo fondamentale che proponiamo con l’edizione 2024: essere natura, inteso come il rapporto equilibrato degli esseri umani con la natura, con tutta la natura.
Dobbiamo recuperare il sentimento di meraviglia, fascino e stupore per la natura. Dobbiamo assumere la piena coscienza del fatto che, come esseri umani, siamo parte della natura. E dobbiamo esserlo avendo maggiore consapevolezza di cosa è la natura e cosa significa farne parte, in maniera non conflittuale ma equilibrata e armonica. Ci siamo scordati che siamo natura, animali tra gli animali.
La rivoluzione gentile che proponiamo è proprio questa: riscoprire la relazione delle persone con il mondo naturale, riscoprirsi parte della natura. Una presa di coscienza, complessa e articolata, da realizzare in maniera graduale e al contempo gioiosa.
Il cibo come anello di congiunzione tra natura e cultura
Slow Food, attraverso Terra Madre, pensa di poter indicare questo percorso verso una nuova relazione con la natura e nella natura meglio di chiunque altro, perché il cibo è l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, al suolo, all’acqua, ma è anche cultura, condivisione, piacere. È l’anello di congiunzione perfetto fra natura e cultura.