Su Research4Life due nuovi articoli danno conto rispettivamente del Report della Commissione europea sulla sperimentazione animale in Ue e dei dati relativi all’uso di animali a fini scientifici in Italia, rilasciati dal ministero della Salute. Sono dati fondamentali per la trasparenza della ricerca e, nonostante l’interpretazione distorta che purtroppo è apparsa su alcuni giornali, mostrano un trend in costante – seppur lieve – calo nell’uso di animali nel corso degli anni. Se tra il 2018 e il 2020 il numero di animali usati a fini scientifici in UE ha segnato un costante calo, nel 2021 si registra un aumento del 18,5% rispetto al 2020. La ragione, spiega il report, è da ricercarsi in tre progetti europei, due sui salmoni e uno su spigole in forma larvale, che da soli hanno richiesto l’uso di oltre 1,3 milioni di animali. Inoltre, specifica il report, parte dell’incremento si spiega con la ripresa di progetti che erano stati rimandati o bloccati a causa dei lockdown nel 2020. A confermare l’eccezionalità del 2021, il 2022 ha visto un nuovo calo del numero di animali usati, -10,9% rispetto al 2021 e -5% rispetto al 2018, a confermare un generale trend decrescente. Anche i dati italiani, aggiornati al 2022, confermano un trend in calo nel ricorso ad animali, principalmente usati per la ricerca di base e per scopi regolatori, ovvero per soddisfare le richieste legislative per la produzione e il mantenimento di sostanze sul mercato. |