22 Novembre 2024
Gaia Lagravinese | Con i fondi del PNRR Rivalta procede alla bonifica dei siti di Oma e Chimica Industriale. Più di 5 milioni di euro per ripulire i terreni dell’ex area industriale
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Gaia Lagravinese

Con i fondi del PNRR Rivalta procede alla bonifica dei siti di Oma e Chimica Industriale. Più di 5 milioni di euro sono stati stanziati per ripulire i terreni dell’ex area industriale.

Gli impianti di recupero e trattamento oli esausti situati della zona hanno chiuso da più di 20 anni, ma i resti e gli scarti di lavoro sono ancora oggi depositati nel terreno.

Era il 1963 quando l’OMA fu autorizzata ad impiegare l’acido solforico nella rigenerazione dell’olio usato, mentre la Chimica Industriale poteva già da tempo svolgere attività di recupero rifiuti mediante la distillazione di solventi. Come afferma il sindaco di Rivalta Sergio Muro si tratta del «ricordo di un passato industriale che nessuno si augura di dover rivivere».

Passato che poi troppo passato non è, visto che i residui di quegli acidi e quei solventi continuano ad essere depositati nei terreni dell’ex area industriale in strati di morchie idrocarburiche oleose che raggiungono in alcuni punti una profondità di 6 metri.

La questione più allarmante è che queste morchie si trovano proprio a ridosso del torrente Sangone: il rischio che l’erosione o la piena del torrente portino alla diffusione dei materiali tossici è reale.

Il Sangone in sicurezza

Proprio per questo motivo sarà necessaria la costruzione di una scogliera di contenimento lungo il Sangone prima di procedere alla bonifica dell’area. L’intervento sarà possibile grazie ai finanziamenti (1,9 milioni di euro) stanziati da Regione Piemonte in accordo con il Ministero della transizione ecologica, la Città metropolitana di Torino e la Città di Rivalta. A questi si sommano 100.000 euro di fondi comunali .

Solo dopo aver realizzato questa scogliera si potrà procedere con la bonifica della discarica.

I finanziamenti del PNRR verranno destinati non solo alla rimozione delle morchie, ma anche anche ad una serie di altre azioni che renderanno questo l’intervento di risanamento ambientale più significativo dell’area dopo quelli d’emergenza del 2003 e 2004 e dopo la bonifica parziale del 2012.

L’assessore ai lavori pubblici Ivana Garrone sottolinea che comunque questo intervento «sarà una goccia in un progetto di bonifica complessivo che supera i 40 milioni di euro» che porterà, nel giro di qualche anno, alla bonifica completa.

Una cifra considerevole se si pensa che le attività di bonifica e messa in sicurezza svoltesi fin’ora sono costate 16 milioni di euro, tutti a carico della collettività : è poco più di un terzo dell’impegno di spesa previsto per quest’ultimo intervento.

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