24 Novembre 2024
Roberta Mauti | Bon Parej è un ristorante che fin dal nome racconta la sua voglia di trasmettere la tradizione piemontese
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Roberta Mauti

Bon Parej è un ristorante che fin dal nome racconta la sua voglia di trasmettere la tradizione piemontese. “Bon parej” è infatti un modo molto torinese per dire «basta così», un po’ a rendere l’idea dell’abbondanza e della pienezza di un’esperienza, culinaria compresa.

Il locale si trova in via Eugenio Bava, a due passi da piazza Vittorio, in pieno centro città.

La proprietaria è la signora Anna Vietti, che nel 2017 ha deciso di aprire il “suo” ristorante. Lo spazio che oggi ospita Bon Parej è lo stesso che negli anni ‘70/’80 ospitava Il Barolo, storico e apprezzato ristorante piemontese. Le mura di allora (di proprietà del padre di Anna) sono le stesse di oggi, solo trasformate in un ambiente accogliente e nuovo, seguendo quella che in famiglia è sempre stata passione per la cucina. E che nel 2020, in pieno lockdown, ha addirittura avuto bisogno di una sala in più.

A gestire il locale, la cucina e la sala è la signora Paola, al fianco di Anna da prima ancora di aprire il ristorante. Il suo obiettivo è quello di trasmettere al cliente la sensazione di trovarsi in un ambiente che sa di casa e di famiglia. Quando racconta la preparazione di un piatto si percepisce quanto la senta vicina a sé la tradizione che porta sulla tavola.

Nel menù tutti piatti tipici, dalla bagna cauda alla finanziera al fritto misto. Una cucina – dice con un pizzico di orgoglio la signora Paola – che è contadina, con le ricette fedeli ai piatti che preparavano le nonne tanti anni fa. In particolare, la tradizione di cui si fa portatore Bon Parej è quella delle Valli di Lanzo, una scelta data dalla provenienza dal luogo della proprietaria, in linea con il desiderio di farsi da portatrice delle offerte dei paesini più piccoli.

Una scelta apprezzata non solo dai clienti abituali ma anche e sempre più dai turisti, stranieri compresi: un punto di forza del locale che vuole portare la tradizione in piazza, spargere la voce per così dire dei valori del territorio.

Tra le particolarità, la voglia di cambiare ogni settimana, per presentare solo prodotti di qualità e soprattutto freschi: in un menù – per così dire – limitato nelle proposte è più facile puntare sulla freschezza del prodotto che difficilmente verrà sprecato. E nulla di meglio delle lavagnette per “raccontare” un menù sempre nuovo ma fedele alla sua filosofia fatta di “locale” e “km zero”.

A proposito di freschezza, la cucina offre la pasta fresca, fatta direttamente da loro.

Insomma, se volete conoscere la tradizione piemontese in tutte le sue sfaccettature, la risposta è il Bon Parej.

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