25 Novembre 2024
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Intervista al Prof Fabio Broglio

Responsabile Servizio Semplice di Patologia Metabolica e Rischio Cardiovascolare, S.C.D.U. Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo, AOU San Giovanni Battista di Torino, è Ricercatore Universitario con nomina di Professore Aggregato e Dirigente Medico I livello, S.C.D.U. Endocrinologia Diabetologia e Malattie del Metabolismo, Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista – Molinette di Torino.

Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero; la glicemia) per un deficit della quantità e, spesso, nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas.

Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Il diabete non è una malattia ereditaria, nel senso che, tranne che per poche varietà molto rare (es. MODY), non c’è un passaggio inevitabile della malattia da una generazione ad un’altra. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto in caso di diabete tipo 2, per cui chi ha un diabetico fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di ammalare superiore rispetto a chi non ha parenti con la malattia. Diabete tipo 1 e diabete tipo 2, sono le varietà più note e più frequenti, due malattie completamente diverse dal punto di vista eziologico e patogenetico.

Il diabete tipo 1 è di origine autoimmune ed è la conseguenza di una distruzione, relativamente rapida, delle cellule del pancreas che producono insulina. Per questo tipo di diabete è assolutamente necessaria la terapia con le iniezioni di insulina perché in poco tempo l’organismo non produce più insulina . Il diabete tipo 2 si sviluppa, nell’arco di molti anni, per un deficit di produzione di insulina che però non è mai tanto grave come quello presente nel diabete tipo 1 e non dipende dall’autoimmunità. In questo tipo di diabete non c’è abbastanza insulina per far fronte alle necessità dell’organismo (carenza relativa di insulina). Il diabete tipo 2 compare soprattutto dopo i 40 anni ma l’età di insorgenza si sta abbassando per la sempre maggiore diffusione dell’obesità anche fra i più giovani.

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