Carlotta Viara
Un mestiere “strano ma bellissimo” quello che ci descrive Paolo Moisè in 209 pagine da leggersi tutte d’un fiato.
Insegnante di educazione fisica nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, allenatore e preparatore sportivo, l’autore ripercorre i tanti preziosi ricordi della sua lunghissima esperienza professionale ma soprattutto umana nel campo (e … sul campo).
Una bella e sana riflessione, ora in veste di docente di scienze motorie ora in veste di discente, condita di aneddoti divertenti, consigli mirati, progetti di ampio respiro ed allettanti proposte didattiche di cui si è occupato nel corso degli anni; sempre con immutato entusiasmo ed immutata passione.
Più che un lavoro, una vocazione
Al centro: la scuola, il cui ruolo è determinante per far scaturire l’interesse per una “materia” troppo spesso sottovalutata e che ha, invece, la stessa identica dignità di tutte le altre materie.
Perché è indubbio che l’attività fisica sia un potentissimo strumento per il benessere dei giovani. E, nel contempo, insegni loro l’importanza della disciplina, del rigore, della serietà in ciò che si fa.
Educere, “dal valore originario di trarre fuori, far uscire … tirar su, far crescere, allevare”: l’etimologia è ben più esplicativa di inutili giri di parole per rendere la forza del concetto in tutta la sua pienezza.
Di agevole lettura, ricco di curiosità e di utili “dritte”, il libro non è certo il classico manuale per l’insegnamento dell’educazione fisica, magari destinato a rimanere – intonso – su uno scaffale di libreria alla mercé della polvere. È decisamente di meglio.
Di immediata fruibilità, grazie anche ai dati, agli schemi esemplificativi, alle foto ed alle immagini che intercalano la narrazione, si distingue per l’originalità dell’approccio all’argomento.
Buona lettura!