21 Novembre 2024
Share

Dora Mercurio | Lo sport deve essere riconosciuto come aspetto irrinunciabile per lo sviluppo della persona.

È questo il “succo” di quanto emerso durante il webinar del 22 aprile scorso organizzato dal Comitato Sanità in Azione.

Un incontro on line per evidenziare come lo sport debba far parte della vita quotidiana, cosa che a seguito delle restrizioni per il contenimento del Covid, è stata trascurata.

«Mai come in questo periodo ci siamo resi conto di quanto lo sport sia importante non solo per la prevenzione di malattie, ma anche come valore sociale che permette alle persone di sviluppare la propria personalità all’interno del contesto sociale» ha affermato Giorgio Diaferia referente del Comitato Sanità Torino# in Azione e moderatore del webinar .

Un contesto sociale che troppo spesso trascura il valore dello sport come risorsa che può permettere al territorio di svilupparsi anche economicamente: «il mondo dello sport è una grande risorsa per il territorio perché vuol dire turismo, vuol dire movimentazione di persone. Ma il territorio deve farsi trovare pronto» ha aggiunto Diaferia.

Da questo punto di vista Torino ha grandi potenzialità. Con i suoi spazi verdi, con le eccellenze sportive del territorio potrebbe diventare un punto di riferimento per lo sport a livello nazionale e non solo.

Secondo Mauro Berruto ex CT della Nazionale maschile di pallavolo la nostra città dovrebbe fare un passo in avanti: « Una delle grandi sfide è quella di avviare una transizione verso quella che potrebbe diventare una vera e propria “sport city”. Una città che genera una qualità della vita migliore genera anche un’economia migliore e un benessere diffuso».

Lo sport deve entrare a far parte della quotidianità dei cittadini e per farlo è necessario partire dai più piccoli.

Negli ultimi anni è scomparsa la medicina scolastica, fondamentale per scovare già nella prima fase di sviluppo malattie come soffio cardiaco e problemi posturali. Avvicinare quindi i bambini al mondo dello sport diventa una risorsa per trasformarli in adulti sani e consapevoli.

« Lo sport è un grande strumento di prevenzione e di educazione – ha affermato il prof. Claudio Zignin, chinesiologo di UniTo –  permette di educare a stare bene con se stessi, con gli altri e con l’ambiente».

Una vera e propria “realtà educativa” così come lo ha definito Katya Agate già assessore alle Politiche Sociali della Città di Rivoli e referente di Torino Zona Ovest in Azione: « Lo sport è una realtà educativa con enormi ricadute sociali che deve contribuire a costruire le basi etiche e culturali della società».

La scuola è un luogo strategico per educare i ragazzi a una vera e propria cultura sportiva.

Tuttavia da sola non basta. Come infatti ha ribadito Renata Scaglia docente Suism UniTo: « Scuola e sport non ce la fanno da soli, servono le istituzioni. Solo con una strategia comune si possono ottenere dei risultati».

Allo sport si collega un altro tema molto importante, quello della nutrizione, soprattutto in questo periodo in cui per via delle restrizioni abbiamo dovuto ridurre le nostre attività fisiche.

In questo caso però è ancora più importante far si che le persone accompagnino i concetti del “mangiare sano” a una vera e propria sperimentazione. Così come ricorda la nutrizionista Felicina Biorci: «La cultura deve essere esperenziata, da sola non basta. Per questo è importante che ad essere sano sia l’ambiente che ci circonda. E su questo la città è fondamentale: bisogna rendere il movimento più facile e diretto».

Torino ha tutte “le carte in regola” per diventare una città healthy, ma è necessario investire di più nello sport e dare più peso al suo valore sociale ed economico.

È una sfida difficile è vero, ma come ha affermato Riccardo D’Elicio presidente del CUS Torino: «Un paese che non qualifica lo sport come elemento di vita migliore e di formazione per i giovani, è un paese che comunque è perdente».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *