Carlotta Viara
Possiamo prevedere le prossime “mosse” del coronavirus?
Su questo ed altri interrogativi si è discusso ieri nel corso di un incontro, promosso da Osservatorio 21, con Michele Mezza,giornalista (fondatore di Rai News), docente universitario di comunicazione digitale ed autore di: “Il contagio dell’algoritmo – Le idi di marzo della pandemia” (http://www.ecograffi.it/2020/11/il-contagio-dellalgoritmo-di-michele-mezza/).
Ospite dell’ideale tavolo seminariale Aldo Bonomi,sociologo, direttore del consorzio Aaster, collaboratore del Sole24ore, docente IULM con all’attivo numerose pubblicazioni in tema di società, territorio e globalizzazione.
Il nuovo libro di Michele Mezza è di stretta attualità; un vero e proprio instant book che evidenzia, già dal titolo, come la viralità del contagio viaggi di pari passo con la viralità della rete.
La riflessione parte dalla constatazione che, nella fase pandemica in cui ci troviamo, così intensa e totalizzante, il potere si identifica con la potenza del calcolo, espressa mediante gli automatismi numerici di cui sono detentrici le società dei c.d. big data (Google&co).
Sono loro, in questa era di “tecnoprocene”, i centri del comando: con il controllo della massa imponderabile delle informazioni che catalizzano, dettano le decisioni, orientando i comportamenti ed influenzando i linguaggi dell’intero tessutosociale.
Da un lato, la forza dei “calcolanti” che risponde a logiche di verticalità dei flussi, dall’altro, la debolezza dei “calcolati”, che soggiace all’orizzontalità del territorio cui è confinata.
Il sensibile divario tra le due categorie rappresenta un pericolo reale per la democrazia, ben reso dal sottotitolo del pamphlet che, in accostamento ad un concetto matematico, introduce un azzeccato riferimento storico.
Una metafora pertinente, che “gioca” sull’assonanza cronologica tra questo recente mese di marzo 2020 (destinato a diventare spartiacque del balzo epocale tra il prima ed il dopo) e quel remoto mese di marzo del 44 a.C., il cui impatto fu cruciale per la “geografia” del mondo.
Allora i congiurati, con l’assassinio di Cesare in nome della difesa della libertà repubblicana, favorirono di fatto l’ascesa dell’insospettabile Augusto che, dispiegando la massima autocrazia, conquistò prepotentemente la scena fino a diventare … il divino imperatore.
Come contrastare l’avanzata degli odierni Augusti?
Esautorandoli, attraverso (come emerge anche dal dibattito tra i partecipanti alla presentazione) l’inaugurazione di una nuova era di umanesimo/welfare digitale:cultura e civilizzazione per rivendicare il dominio del sistema pubblico nella gestione trasparente, condivisa e negoziabile dell’infodemia/pandemia.
Un modello in cui la direzione dall’alto verso il basso si inverte nell’esatto opposto: i “contati”, da meri destinatari, esercitano un ruolo attivo e consapevole, in un contesto ambientale in grado di trasmettere input e non solo di registrarli.
Dell’argomento, in continuo divenire, se ne riparlerà. Intanto, per chi fosse interessato a seguire le iniziative di Osservatorio 21: http://www.osservatorio21.it/.