22 Novembre 2024
Francesca Grassitelli | Dopo le chiusure di Lombardia e Campania è arrivata la decisione del Piemonte, dove i contagi sono saliti all'impressionante ritmo di duemila in solo giorno
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Francesca Grassitelli

La curva dei contagi da Covid continua a crescere e sono ormai molte le regioni che si preparano al coprifuoco notturno. Nei giorni scorsi Lombardia, Campania e Lazio lo hanno imposto dalla mezzanotte alle cinque del mattino, invitando i cittadini a limitare gli spostamenti non essenziali. Oggi è arrivata la decisione del Piemonte, dove i contagi sono saliti all’impressionante ritmo di duemila in solo giorno.

Il via libera al provvedimento dopo l’incontro tra il presidente Alberto Cirio e le associazioni di categoria: si comincia lunedì 26 ottobre, sempre tra mezzanotte e le cinque. E già da questo fine settimana tutti i centri commerciali non alimentari dovranno chiudere. Unica eccezione farmacie e negozi di generi di prima necessità.

Non sono dunque servite a nulla le numerose le proteste dei giorni scorsi, come quella organizzata a Milano giovedì da ristoratori, proprietari di discoteche, bar e fornitori che sotto il palazzo della Regione chiedevano forme alternative e meno penalizanti per fermare l’andamento dei contagi.

Torino aveva già fatto in giornata un primo passo verso la chiusura. Entra infatti in vigore oggi l’ordinanza comunale che regola l’accesso, tra chiusure e restrizioni, in aree cittadine a rischio assembramento: la prima compresa tra le vie Cesare Balbo, via Buniva, corso Regina Margherita e via Vanchiglia; la seconda che riguarda tutta via Matteo Pescatore e per ultima “Giardino Montanaro”, dove si limita l’accesso nelle ore serali. (LEGGI QUI TUTTI I DETTAGLI)

A controllare il rispetto dei divieti polizia carabinieri e vigili urbani: per chi violerà l’ordinanza è prevista una multa che a seconda dei casi va da 400 a 1.000 euro.

Piazza Montanaro, via Matteo Pescatore e piazza Santa Giulia sono tra le zone di Torino maggiormente frequentate dai giovani della movida e al centro di proteste e lamentele per gli eccessivi affollamenti e per il disturbo. Sin dal mese di maggio, quando era stata disposta la riapertura di bar, ristoranti e locali, i residenti hanno infatti più volte denunciato la presenza senza regole e senza controlli di clienti in tarda serata, in contrasto con le normative in vigore.

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