22 Novembre 2024
Share

Oggi lunedì 15 giugno le lavoratrici e i lavoratori del Teatro Regio di Torino manifesteranno contro la decisione della Sindaca Appendino di commissariare il Teatro.

Alle ore 10 i lavoratori si troveranno in Piazza Castello di fronte alla cancellata Mastroianni, dove eseguiranno un intervento musicale; proseguiranno quindi alle 10,30 in corteo per raggiungere Piazza Palazzo di Città, dove daranno vita ad una manifestazione musicale fino alle 13.

I lavoratori condannano fermamente la scelta della Sindaca, che solo lo scorso 5 marzo commentava con entusiasmo, a proposito dell’arrivo di stanziamenti per l’adeguamento del palcoscenico: “questo è un tassello del piano di rilancio del Teatro Regio”.

Dal comunicato delle Rsu del Teatro Regio

Per due anni abbiamo ascoltato dichiarazioni ottimistiche sull’evoluzione delle varie mozioni e piani di sviluppo sostenuti da questa giunta, abbiamo assistito ad una presuntuosa ostinazione nel difendere posizioni e nomine a dispetto di ogni parere contrario, all’affermazione caparbia che il nostro Teatro fosse vicino a diventare importante come La Scala (“un traguardo alla portata del Regio e della sua grande storia”) o “prepotente come la musica a Vienna”, innovativo, sociale, internazionale.

Abbiamo sentito ripetere come un mantra che tutto andava bene, e che grazie al lavoro di questa amministrazione si stava scongiurando “una strada diversa dal commissariamento o dalla legge 160, che avrebbero comportato conseguenze importanti”.

Ancora nel marzo scorso la Sindaca si diceva soddisfatta del lavoro, dei risultati, della riduzione dei costi, salvo poi abbandonare la nave approfittando di una pandemia e di una crisi globale (che ha colpito pesantemente anche noi) con il tentativo di imporre il commissariamento senza confronto con le parti e con la stessa caparbia ostinazione con cui aveva imposto l’ex sovrintendente, ora indagato. E oltre al danno la beffa: con il mendace ritornello che ci dipinge interessati soltanto ai nostri presunti privilegi, la Sindaca, l’assessore Leon e il consigliere Giovara hanno spacciato i nostri diritti fondamentali di lavoratori come benefit, in una logica del mondo del lavoro al ribasso, sostenendo tesi non confermate da dati oggettivi come ad esempio quella dei 10 milioni straordinari concessi dai soci negli ultimi 5 anni, oppure utilizzando dati e bilanci come fumo negli occhi per nascondere l’imbarazzo di troppe scelte sbagliate.

Ammontano invece a 13 i milioni i contributi pubblici che abbiamo visto diminuire negli ultimi 15 anni; anni di crescita al botteghino, di stipendi fermi e forti tagli al personale.Abbiamo ascoltato troppe bugie!

NON SI RILANCIA UN TEATRO CON IL COMISSARIMENTO, SEMMAI LO SI MORTIFICA, SE NE COMPROMETTE LA QUALITA’ ARTISTICA E PRODUTTIVA condannandolo a una contrazione epocale o addirittura al rischio di non rialzarsi più.

E con il teatro si condanna l’intera città a perdere un altro simbolo fondamentale della propria storia, della propria identità culturale e del proprio prestigio.

Lunedi 15 canteremo e suoneremo per la cittadinanza, condannando irrevocabilmente una decisione crudele che forse dovremo subire, ma non accetteremo mai.Torino, 12 giugno 2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *