Federica Carla Crovella | Con il rientro in Piemonte degli astigiani che hanno soggiornato ad Alassio, i casi probabili di contagio da coronavirus sono saliti a 43: 28 persone della comitiva sono risultate infatti positive al test.
Poiché non presentano particolari criticità dal punto di vista clinico sono in «isolamento volontario con sorveglianza attiva» nelle rispettive abitazioni.
Non si può parlare di un ceppo piemontese del virus, ha assicurato il presidente della Regione Alberto Cirio: «le persone che oggi sono positive al coronavirus hanno contratto il virus dal ceppo lombardo».
Intanto il Piemonte prova a ripartire e a tornare con gradualità alla vita di tutti i giorni.
Sabato, dopo il vertice tra il premier Conte, il ministro della Salute Speranza e i presidenti delle Regioni è arrivato il nulla-osta. «La ratio – ha sottolineato più volte ancora Cirio – è comunque evitare l’assembramento eccessivo nei luoghi pubblici».
Quest’oggi hanno riaperto le chiese e i luna park. Più lenta la ripresa delle manifestazioni sportive aperte al pubblico: infatti, sarà posticipato al 13 maggio il big match tra Juventus e Inter che era previsto per domani sera. Si giocherà invece mercoledì la semifinale di ritorno della Coppa Italia tra Juve e Milan, ma le porte saranno aperte solo ai residenti in Piemonte.
I luoghi pubblici, tra cui i cinema, i musei, le palestre, riprenderanno la normale attività lunedì 2. Sempre lunedì riapriranno le scuole ma solo per procedere ad una straordinaria opera di igienizzazione, in previsione della ripresa delle lezioni che è fissata per mercoledì 4 marzo.
Per quanto riguarda le università, ha spiegato Cirio, «sono libere di scegliere in assoluta autonomia».
Gli atenei infatti avevano già comunicato la scelta di sospendere le lezioni in presenza fino a sabato 7 marzo, considerando il gran numero di studenti pendolari che hanno accesso alle aule.
Si attendono comunque direttive in merito da parte degli Atenei.
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