21 Novembre 2024

A Kurdish Syrian woman walks with her child past the ruins of the town of Kobane, also known as Ain al-Arab, on March 25, 2015. Islamic State (IS) fighters were driven out of Kobane on January 26 by Kurdish and allied forces. AFP PHOTO/YASIN AKGUL (Photo credit should read YASIN AKGUL/AFP/Getty Images)

Sarà ospitata a Rivalta dalla comunità “Il Filo d’Erba” del Gruppo Abele la famiglia siriana attesa in Italia venerdì con un ponte aereo dal nord del Libano.
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Sarà ospitata a Rivalta, cittadina di ventimila abitanti alle porte di Torino, dalla comunità “Il Filo d’Erba” del Gruppo Abele la famiglia siriana attesa in Italia venerdì con un ponte aereo dal nord del Libano.

Si tratta di un nucleo familiare composto da otto persone, tre adulti e cinque minori che arriverà in città grazie al progetto “Operazione Colomba” promosso dalla “Comunità Papa Giovanni XXIII”.

È la seconda famiglia siriana accolta a Rivalta: nel 2018 “Il Filo d’Erba” ha offerto ospitalità ad Alì, a sua moglie e ai loro nove figli in fuga da Aleppo, anche loro giunti in Italia attraverso i corridoi umanitari che permettono di evitare a profughi e migranti i viaggi della speranza, responsabili di un numero altissimo di morti.

«Rivalta e i rivaltesi sanno cosa vuol dire offrire accoglienza e aprire le porte a chi fugge da guerre e devastazioni» ha detto il sindaco Nicola de Ruggiero «e in queste prime settimane dell’anno lo stanno nuovamente dimostrando, con spontaneità e altruismo».

Da oltre sette anni la Siria è teatro di una guerra nella quale, secondo le stime ONU, sarebbero rimaste uccise più di 500.000 persone, un conflitto che ha causato sette milioni di sfollati, rifugiati nei campi profughi di Turchia e Libano, e che ha costretto 6,8 milioni di Siriani a fuggire all’estero.

«I corridoi umanitari costituiscono una soluzione assolutamente praticabile per garantire una migrazione sicura e, insieme, un’accoglienza responsabile – spiega Beatrice Scolfaro, vicepresidente del Gruppo Abele – noi  crediamo nell’accoglienza come un investimento umano sul futuro del mondo».

I nuovi arrivati hanno trovato casa nei locali della comunità “Il Filo d’Erba” ma in città è immediatamente scattata una gara di solidarietà. Si è costituita infatti una rete tra alcune famiglie rivaltesi, pronte a offrire tempo, assistenza e aiuto per favorire l’inserimento e l’integrazione dei nuovi arrivati.

Per due anni, a farsi carico delle spese d’accoglienza saranno infatti 70 famiglie del territorio, con il sostegno delle associazioni e dell’amministrazione comunale.

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