La politica estera protagonista del nuovo libro di Maurizio Molinari
Greta Arfinetti | Seduti sui divanetti del Circolo dei Lettori di Torino, Gianni Vernetti e Maurizio Molinari hanno parlato dei rischi che oggi assediano l’Occidente.
Secondo il direttore della «Stampa», l’elemento nuovo e più controverso sulla scena politica attuale è la Cina, dal momento che risulta in grado di controllare, attraverso le sue tecnologie innovative, gli equilibri politico-economici occidentali.
Un punto nodale della riflessione riguarda la situazione che in questi mesi si è andata profilando ad Hong Kong: secondo Molinari, infatti, la Cina rappresenta oggi una realtà difficile da gestire, per questo motivo c’è bisogno che i paesi occidentali si dimostrino un fronte comune nello stabilire i rapporti con essa, non soltanto da un punto di vista economico ma soprattutto per quanto riguarda la tutela dei diritti umani.
Un’altra minaccia sembra arrivare dalla Russia, che a partire dal 2016 ha sfruttato i social media per alimentare le tensioni nell’Occidente populista, contribuendo al logoramento dei rapporti con l’Unione Europea.
Anche la Turchia, sottolinea Maurizio Molinari, ha messo e continua a mettere in crisi l’alleanza con gli altri membri della NATO, tentando l’ascesa come nuova protagonista della sfera euroasiatica. «Il possesso dei sofisticatissimi missili S400 comporta che qualunque velivolo attraversi i cieli turchi risulti nudo agli occhi di chi guarda dal basso. Questa condizione ha determinato una forte rottura tra la nazione e gli altri paesi del patto atlantico».
Per ultimo è stato citato l’Iran, che negli ultimi anni si è dimostrato una nuova sfida importante per l’occidente: da un lato perché intende dotarsi di armi di distruzione di massa, dall’altro perché aspira a conquistare un primato nello scenario asiatico, e ancora perché perpetra considerevoli attacchi cibernetici ai danni dell’Occidente.
«La soluzione – continua Molinari – è rendere le democrazie occidentali più salde al loro interno attraverso un sistema di contagio dei diritti, che preveda il riconoscimento e la tutela di ogni diversità all’interno delle nostre società».
Più diritti verranno riconosciuti, più sarà facile consolidare le democrazie e difendersi dagli attacchi esterni.