“Sorride Admira, perché è felice che Bosko le sia accanto, e per un istante abbia appoggiato la mano sulla sua, anche se la religione di lei glielo vieterebbe, lui sa che lei è musulmana”
Dora Mercurio I Admira e Bosko si sono conosciuti in classe, nel 1984, il primo anno del ginnasio a Sarajevo. Il loro è quasi un colpo di fulmine e non importa che lei sia musulmana e lui cristiano: l’unica cosa che conta è il fatto che si amino. Nonostante le titubanze, le rispettive famiglie accettano la relazione, ma il mondo esterno proverà a separarli.
In una Sarajevo sotto assedio in cui oltre dodici mila persone hanno perso la vita, i due ragazzi proveranno a custodire il loro amore e a sopravvivere.
Admira e Bosko. Sarajevo 1993, è tratto da una storia vera e come tutte le storie vere non si perde in tanti giri di parole per raccontare quello che è successo.
Filtrano tra le pagine l’amore che hanno vissuto, le preoccupazioni dei loro genitori, la paura di morire da un momento all’altro.
La storia di questi due giovani della Sarajevo degli anni ‘80 e ‘90 oggi è ancora attuale e merita non solo di essere letta, ma approfondita.
Un libro scritto a quattro mani, che riesce a rimanere incalzante e scorrevole per tutta la narrazione. Bella l’idea di creare un mini-libro, anzi un bugiardino, per una storia troppo lunga per essere un racconto, ma anche troppo breve per essere trasformata in un romanzo.
Da leggere a scuola o a casa per approfondire una pagina di storia importante che troppo spesso si affronta velocemente.