22 Novembre 2024
JB | Tra venti giorni si torna a votare. È la volta delle amministrative, che in tutta Italia interessano quasi 800 comuni. Un vero e proprio test ad appena tre mesi dalle politiche del 4 marzo
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JB | A tre mesi dal voto per le politiche del 4 marzo scorso, il 10 giugno quasi ottocento comuni italiani tornano alle urne per eleggere sindaco e consiglieri comunali. Dei 764 comuni interessati venti sono capoluogo di provincia e uno (Ancona) capoluogo di regione. La tornata elettorale di fine primavera interessa in Italia 114 comuni “superiori”, che hanno cioè più di 15.000 abitanti. L’eventuale turno di ballottaggio è fissato per domenica 24 giugno.

In Piemonte le elezioni interessano 63 amministrazioni, in tutte le province. È l’area metropolitana di Torino quella con con più comuni al voto, ben 15. Appena tre invece i comuni al voto nel Biellese. È cuneese il paese più piccolo chiamato a rinnovare l’amministrazione, Bergolo, che conta appena 68 residenti. Due le città piemontesi che superano la soglia dei 15mila abitanti, Ivrea e Orbassano.

A Ivrea sono cinque i candidati alla carica di primo cittadino. In corsa per succedere a Carlo della Pepa ci sono Maurizio Perinetti (centrosinistra) Stefano Sertoli (centrodestra) Francesco Comotto (liste civiche) Massimo Fresc (Movimento 5 Stelle) e Igor Bosonin (Casapound). Tredici le liste in appoggio ai candidati.

Sette invece gli aspiranti sindaco a Orbassano. Per il dopo Gambetta correranno Cinzia Bosso (centrodestra) Giovanni Falsone (Lega) Andrea Suriani (Cinquestelle) Roberto Taglietta (centrosinistra) Bruno Alovisio (Liberi e Uguali) Fabrizio Finotti (Sinistra per Orbassano) Carmelo La Rocca (lista civica). Diciannove le liste che si presenteranno alle urne.

Come sempre la prossima tornata amministrativa sarà anche un test, per misurare l’indice di gradimento dell’elettorato dopo le politiche di marzo e soprattutto dopo le incertezze e i tanti passi falsi del dopo-voto. La cartina al tornasole delle comunali darà soprattutto a Lega e Cinquestelle la misura di come e quanto il balletto delle consultazioni pesi sugli elettori. Sondaggi alla mano, la stesura e la riscrittura del contratto di governo, senza contare le incertezze sul nome del candidato alla presidenza del Consiglio, non sembra però aver annoiato gli italiani.

Secondo le ultime rilevazioni di SWG la Lega ha infatti visto crescere di un punto percentuale il gradimento tra gli elettori, attestandosi al 25,5%. Sostanzialmente stabile -nel breve tempo- il Movimento 5 Stelle, al 32%. Da marzo, però, i grillini hanno perso lo 0,5%. Il Partito democratico resta al 19%, pur essendosi chiamato fuori dai giochi per il governo e pur essendo alle prese con una conta interna, fino a oggi sempre rimandata. Scivola invece sotto il 10% Forza Italia.

La partita dei 764 comuni arriverà comunque dopo l’ennesimo tentativo di Lega e Movimento di proporre al Capo dello Stato un programma e un esecutivo, senza dimenticare il nome del Presidente del Consiglio, ancora da decidere. Un incarico di governo o la prospettiva delle elezioni in autunno potrebbero anche indirizzare verso un voto “di protesta”, da incanalare proprio attraverso i sindaci. Senza dimenticare il rischio dell’astensionismo.

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