Deborah Pedone | La qualità dell’aria di Torino è un problema di cui ormai tutti i cittadini sono, o dovrebbero essere, a conoscenza. Torino è da sempre fuorilegge in base alle normative vigenti sulla qualità dell’aria che si respira. L’emergenza è dunque diventata (quasi) regola.
Quali sono, però, i danni che l’aria respirata può causare alla salute? Come arginare questi pericoli? Sono queste le questioni messe in luce dal Comitato cittadino Torino Respira nato con l’obiettivo di diffondere l’informazione sull’inquinamento atmosferico e sulle misure da intraprendere per affrontare il problema.
Roberto Mezzalama, presidente del Comitato, intervenuto ad Habitat lo scorso 14 Aprile, ha fatto presente come sia necessaria un’azione mirata: non sono sufficienti le iniziative delle “Domeniche a Piedi”, che arginano solo il problema. A differenza dell’intera Regione Piemonte, in cui le cause della scarsa qualità dell’aria non si limitano solo alla cattiva gestione del traffico, a Torino il problema principale è esattamente questo. «Abbiamo cercato di fare leva, anche tramite l’esposto alla Procura, su due argomenti principali: lo stato di illegalità in cui la città si trova, e le conseguenze sulla salute dei cittadini».
«L’estensione della ZTL sarebbe certamente positiva, ma non sarebbe la soluzione -spiega Mezzalama- molto più risolutiva sarebbe l’istituzione della Congestion Zone, provvedimento già attuato da molteplici città, tra cui Milano, e la riduzione dei limiti di velocità sulle autostrade».
Le difficoltà e le preoccupazioni vanno affrontate quotidianamente. Bisogna comunicare, soprattutto con i cittadini, comprendere i loro bisogni e renderli partecipi della battaglia.