21 Novembre 2024
JB | Torino ci riprova, correrà per il titolo di Capitale Verde europea 2021. Lo aveva già fatto nel 2014, ma allora venne bocciata per l'aria troppo inquinata. L'annuncio della nuova candidatura è arrivato pochi giorni fa, con Palazzo Civico già al lavoro per costituire il tavolo che dovrà metter mano al dossier
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JB | Torino ci riprova, correrà per il titolo di Capitale Verde europea 2021. Lo aveva già fatto nel 2014, ma allora venne bocciata per l’aria troppo inquinata. L’annuncio della nuova candidatura è arrivato pochi giorni fa, con Palazzo Civico già al lavoro per costituire il tavolo che dovrà metter mano al dossier. Il bando sarà pubblicato a maggio, le candidature si chiuderanno a ottobre.

Il riconoscimento, voluto dalla Commissione europea, è rivolto a tutte le città dell’Unione con almeno 100mila abitanti, che possano dimostrare di avere standard ambientali di qualità e che siano impegnate in progetti di sviluppo sostenibile e di pianificazione territoriale. Nessuna città italiana è mai arrivata tra le finaliste e nelle precedenti dieci edizioni il premio è andato quasi sempre a città del Nord Europa. La prima capitale verde europea è stata Stoccolma nel 2010, l’ultima ad aggiudicarsi il titolo Oslo, che se ne fregerà per tutto il 2019. La capitale scelta per quest’anno è Nimega, in Olanda.

Una città, per aspirare al titolo, deve avere una intelligente pianificazione territoriale, garantire ai suoi cittadini una buona qualità della vita (leggi il documento ufficiale della Commissione) e mettere in atto misure per ridurre l’impatto urbano sull’ambiente. Nantes, ad esempio, nel 2013 venne premiata per aver reintrodotto i tram elettrici in città; Copenaghen per l’impulso dato al trasporto e alla mobilità con le biciclette; Lubiana per il progetto di piantumazione di duemila nuovi alberi in città.

Quali i punti forti di Torino? La città della Mole punta da tempo a diventare una smart city, una città cioè capace di «produrre alta tecnologia, ridurre i consumi energetici, promuovere trasporti puliti» (ne abbiamo parlato qui). Ha dalla sua il più alto numero di metri quadrati verdi per abitante in Italia, una rete di 190 km di piste ciclabili, ed è bagnata da ben quattro fiumi. Ma difetta quanto a trasporti. Il traffico privato è ancora troppo elevato, esiste un’unica linea di metropolitana, circolano autobus obsoleti e inquinanti. Ma proprio qui la città sta tentando un’inversione di tendenza, sostituendo i mezzi più datati con autobus elettrici, come le linee 6, 19 e 37.

Il riconoscimento della Commissione europea non è solo onorifico. Fregiarsi del titolo, per chi lo vinto nelle precedenti edizioni, ha voluto dire finire sotto gli occhi dell’Europa e veder crescere il proprio prestigio internazionale e attrarre investimenti. La copertura mediatica, poi, aiuta i flussi turistici, anche di addetti ai lavori. E crea una nuova condivisione di obiettivi all’interno della città. Nimega si è aggiudicata il titolo 2018 anche per la sua green connects che favorisce ed anzi sollecita la partecipazione della società civile alle decisioni dell’amministrazione.

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