Deborah Pedone | VIDEO | Sei spedizioni sulle catene montuose più imponenti ed importanti del mondo per raccogliere dati e scattare fotografie. Obiettivo, documentare l’arretramento dei ghiacciai, mettendo a confronto le foto di oggi con quelle scattate nello stesso luogo e nello stesso periodo dell’anno, ma nei primi anni del ‘900. È il progetto Sulle tracce dei ghiacciai, promosso dall’associazione non profit Macromicro e presentato nei giorni scorsi all’EnviPark di Torino dal fotografo Fabiano Ventura.
I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, ma troppo spesso ancora si sottovaluta il problema, quasi come se non toccasse direttamente l’intera umanità. Ventura, che da anni assiste al lento cambiamento del pianeta, con il suo lavoro testimonia una oggettiva e drammatica verità: i ghiacciai stanno collassando e intere valli scompaiono. Basta confrontare le sue fotografie con quelle scattate da Vittorio Sella del 1909.
«È la prima volta che la Terra si trova a far fronte ad una popolazione così estesa, e sempre in costante aumento, come in aumento è lo sviluppo industriale che ha un impatto sempre peggiore su di essa. Per questo è importante parlarne, coinvolgere in maniera forte soprattutto le nuove generazioni, affinché si evidenzi il ruolo dell’umanità in tutto ciò» ha detto Ventura. Che così spiega significato e scopo delle sue foto: «salvaguardare il Pianeta e i beni primari che lo popolano, come l’acqua».
Sulle tracce dei ghiacciai è un progetto che coinvolge otto centri di ricerca universitari e ha già prodotto quattrocentodue articoli pubblicati sul web e ottantasei su periodici. Nove le esposizioni fotografiche organizzate, così come i talk e i confronti pubblici, senza dimenticare le collaborazioni con le scuole. Un impegno che ha trovato, fin da subito, un notevole riscontro sui social network.
Durante la presentazione è stato proiettato il documentario Sulle Tracce dei Ghiacciai-Missione in Alaska realizzato durante il periodo della spedizione in Alaska nel 2013.
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