22 Novembre 2024
Deborah Pedone, Simone Panero | Sono molte le città europee in cui muoversi in bici non è solo una valida alternativa all'automobile, bensì uno stile di vita. Anche Torino si sta muovendo in questa direzione, anche a causa dei problemi legati all'inquinamento
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Deborah Pedone, Simone Panero | Sono molte le città europee in cui muoversi in bici non è solo una valida alternativa all’automobile, bensì uno stile di vita. Anche Torino si sta muovendo in questa direzione, anche a causa dei problemi legati all’inquinamento.

Sono molte le iniziative messe in atto nel settore della mobilità ciclistica: nel 2010 è nato ToBike, il servizio bike sharing di Torino, attivo tutti i giorni 24 ore su 24, libero da vincoli di tragitto, orario e attesa, che mette in sella circa venticinquemila torinesi. ToBike ha rappresentato una vera e propria rivoluzione del traffico cittadino, rendendo semplice anche ai turisti visitare la città in modo facile, divertente, economico ed ecocompatibile. Il limite di ToBike sono le stazioni fisse a cui riportare le bici, una volta terminata la corsa.

La soluzione arriva da Hong Kong che ha scelto Torino come prima città europea per sperimentare un servizio di bike sharing alternativo, a flusso libero, dunque senza stazioni. Si tratta di GoBee.bike che permette lo sblocco delle biciclette, sparse per la città, attraverso un’app che si può scaricare semplicemente sullo smartphone.

Lo stesso concetto è stato adottato da altri due servizi simili, Mobike e Obike. Quest’ultimo ha inoltre introdotto un sistema di premi e penalizzazioni, con lo scopo di incoraggiare il corretto utilizzo del sistema. In entrambi i casi le biciclette possono essere individuate tramite app e tecnologia Gps per la geo-localizzazione sbloccando un codice presente su ogni mezzo. Gli utilizzatori non devono però mai parcheggiare presso strutture private o sotterranei dove sarebbe impossibile per il Gps individuarle. La prova su strada (anche sterrata) è piacevole, la bici è leggera, maneggevole e la pedalata scorre più fluida.

Esistono però delle complicazioni attorno a questa idea di free floating (libera circolazione senza siti di ancoraggio) poiché sono sempre più frequenti le bravate di vandali e in aumento anche i furti. Le biciclette rappresentano un ottimo servizio pubblico ma in questi primi mesi di diffusione dobbiamo registrare alcuni casi di vandalismo, lanci dai cavalcavia e nei fiumi. Per questo motivo è in preparazione una mappa delle vie di Torino a rischio, un elenco delle zone “calde” dove le bici saranno fatte sostare meno a lungo. Le biciclette saranno inserite progressivamente in numero sempre maggiore anche in base agli utenti torinesi che per ora stanno rispondendo bene all’iniziativa: il costo limitato e il facile utilizzo stanno favorendo un processo ecologico e rispettoso per l’ambiente.

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