14 Novembre 2024
Sono molti i paesi non presenti alla conferenza quest'anno, la situazione ambientale è critica, se non si trovano i finanzimenti chi pagherà per evitare la crisi climatica?
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Asia Motta

Sono in pieno svolgimento i lavori della COP 29 (Conferenza delle Parti sul Cambiamento Climatico) durerà fino a venerdì 22 novembre. Quest’anno si tiene in Azerbaigian nello stadio di Baku. L’obiettivo principale di questa edizione è individuare le strategie più efficaci e i finanziamenti necessari per limitare l’aumento della temperatura globale.

Celeste Saulo, segretaria dell’Organizzazione meteorologica mondiale ha presentato un rapporto dell’organismo Onu nel quale si legge che la temperatura superficiale media sul pianeta tra gennaio e settembre, è stata 1,54 gradi sopra ai livelli pre-industriali.
Ha dichiarato che le piogge, le alluvioni da record, i cicloni tropicali, il caldo mortale, la continua siccità e gli incendi devastanti che abbiamo visto in differenti parti del mondo quest’anno sono sfortunatamente la nostra nuova realtà e un assaggio del nostro futuro.

Quest’anno è fondamentale che i negoziatori di 197 Paesi e dell’Unione europea trovino un accordo sulle risorse che il Nord del mondo mette a disposizione del Sud. Bisogna trovare una soluzione per poter finanziare i paesi più poveri per limitare e prevenire l’aumento delle temperature. È quindi richiesto il massimo impegno delle nazioni coinvolte nel trovare soluzioni, strategie e soprattutto finanze necessarie a trasformare l’ambizione dei piani stabiliti in azione.

Assenze importanti

La realizzazione degli obiettivi però è in bilico. Infatti quest’anno sono molti i Paesi assenti.
Tutti i paesi dei BRICS eccezion fatta per la Cina non saranno presenti. Ma non solo, tra i tanti mancherà anche il presidente della repubblica francese Macron. Ricordiamo che a Parigi nel 2015 si era svolta la COP 21, conferenza che aveva portato all’Accordo di Parigi per ridurre le emissioni dei gas serra.
Anche Joe Biden presidente degli Stati Uniti quest’anno non sarà presente. La situazione degli Stati Uniti è preoccupante, infatti Donald Trump, eletto come nuovo presidente, ha già dichiarato che ritirerà dal congresso e successivamente dalla Convenzione delle Nazioni Unite gli USA.

Senza il sostegno di paesi industrializzati, si teme che questa COP 29 sia fallimentare. Infatti i paesi più poveri e in via di sviluppo senza il giusto sostegno economico non possono mantere o rafforzare i loro impegni climatici.
Riponiamo le nostre fiducie nei paesi che parteciperanno. Dall’Europa hanno dichiarato di voler esser presenti la Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia e Spagna.

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