Asia Motta
TORINO – Secondo una recente indagine della CGIA di Mestre, il Piemonte è al quindicesimo posto delle regioni italiane che sprecano più acqua. Dei 359 litri per abitante immessi nelle reti ogni giorno ne vengono persi 127, più del 35%. La media nazionale è del 42,4%. Tra i capoluoghi piemontesi il più sprecone è Verbania con il 43,0% delle perdite, il più virtuoso Asti che si ferma al 19,2%.
Tra i settori che più usano acqua c’è il manifatturiero, con 10.298 imprese e 124.000 addetti. Per intensità di utilizzo in testa c’è il comparto estrattivo con 21,7 litri utilizzati per euro di produzione venduta, seguito dal tessile (20,9 litri per euro).
Lo spreco d’acqua preoccupa le PMI artigiane, soprattutto perché nei processi produttivi le imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi l’acqua della rete pubblica. «Per questo noi piccoli imprenditori insistiamo sulla necessità di investimenti per ridurre la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture» ricorda Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino.
Inoltre a fronte della ridotta spesa pubblica le infrastrutture presentano notevoli perdite, infatti su 8 miliardi di metri cubi di acqua potabile immessi nelle reti comunali se ne perdono 3,4 miliardi. Queste perdite sono da attribuire a rotture degli impianti e fattori amministrativi dovuti a errori di misura e usi non autorizzati dei contatori.
Il Piemonte non è però tra le regioni che perdono più acqua potabile infatti al primo posto troviamo la Basilicata, al secondo l’Abruzzo ed al terzo il Molise.
Per le ingenti perdite idriche è previsto un intervento dal PNRR. Per la gestione dell’acqua il Piano prevede interventi per 5,4 miliardi di euro. Saranno stanziati 1,9 miliardi di euro per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione e 2 miliardi saranno investiti in infrastrutture per la depurazione, la raccolta e l’erogazione di acque potabili.