24 Ottobre 2024
La mobilità attiva e sostenibile – dice Legambiente - cresce nei contesti urbani che puntano sulla sicurezza, sulle infrastrutture e sui servizi. «Senza i cittadini sono inevitabilmente vincolati all’utilizzo dell’auto».
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Asia Motta

Sono Padova, Piacenza e Bolzano le città italiane con il più alto numero di spostamenti casa-lavoro su due ruote o in micro mobilità. Tra i capoluoghi di provincia Torino è sesta, Bologna dodicesima e Roma diciottesima. Faenza è invece la città con il più alto numero di spostamenti sostenibili in rapporto alla popolazione residente.

Lo dicono i numeri dell’edizione 2024 del “Giretto d’Italia”, la competizione organizzata da Legambiente per promuovere la mobilità sostenibile nei centri urbani.

Ventidue i comuni sopra i 15.000 abitanti e 17 le aziende che hanno aderito quest’anno all’iniziativa, totalizzando 39.000 spostamenti in mobilità attiva. Al primo posto tra le aziende la Tecne SPA di Milano seguita dall’ULSS 6 Euganea della provincia di Padova e dalla Synesthesia di Torino.

«Il bilancio del Giretto d’Italia conferma ciò che Legambiente sostiene da sempre, ossia quanto la mobilità attiva e a emissioni zero cresca nei contesti urbani dove si punta su qualità e sicurezza delle infrastrutture insieme a piani che tendono a riequilibrare la ripartizione modale nei trasporti» ha detto Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente commentando i dati dei questa edizione.

Come funziona il Giretto

Il “Giretto d’Italia” anche quest’anno si è svolto a settembre nell’ambito delle iniziative per la Settimana Europea della Mobilità. I partecipanti si sono recati al lavoro o a scuola utilizzando un mezzo a zero emissioni, passando in uno dei check point previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito all’iniziativa, nella fascia oraria dedicata al monitoraggio. A vincere la sfida è stata la città o l’azienda che ha totalizzato nel periodo di monitoraggio il maggior numero di spostamenti, e quindi di passaggi, effettuati con mezzi di mobilità sostenibile.

Una mobilità da ripensare

I risultati del “Giretto” di Legambiente parlano chiaro anche su un’altra questione, quella del sovraffollamento dei mezzi e delle strade. Ancora Giorgio Zampelli: «bisogna ripensare anche alla mobilita aziendale partendo dal potenziamento del lavoro da remoto per decongestionare il traffico e alleggerire la pressione sul trasporto pubblico locale».

E non va meglio sul fronte degli investimenti. All’orizzonte – dice ancora Legambiente – si profilano tagli nella nuova legge di Bilancio a iniziative che favoriscono il diritto alla mobilità, «una sottrazione che rischia di seguire i definanziamenti già effettuati nella manovra precedente e nel PNRR a sfavore di nuove infrastrutture e mobilità ciclistica».

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