Da Sanità Informazione
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo “cattivo” nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata. Le raccomandazioni della Sin per ridurre il rischio di demenza di Isabella Faggiano
“Negli ultimi anni diversi studi hanno sottolineato come lo sviluppo di una demenza e soprattutto della Malattia di Alzheimer non sia inevitabile. Infatti, intervenire sui fattori di rischio modificabili, a partire dall’infanzia e continuando per tutta la vita, potrebbe prevenire o ritardare di molti anni quasi la metà dei casi di demenza”. È un messaggio di speranza quello lanciato dalla Società Italiana di Neurologia (Sin), a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che si celebra il 21 di settembre ed in vita della riunione del G7 sulle demenze prevista ad Ancona l’8 di ottobre. “Anche se in Italia le persone vivono più a lungo e a parità di età si ammalano meno rispetto a 30 anni fa, il numero di persone affette da demenza è destinato ad aumentare in virtù dell’invecchiamento della popolazione. Ciononostante – sottolineano i neurologi della Sin – il potenziale per prevenire e gestire meglio la demenza è elevato se si interviene per contrastare i fattori di rischio, anche nelle persone con un elevato rischio genetico di demenza.
La SIN invita, quindi, la popolazione a guardare uno o più film dedicati a questo tema di cui ha preparato una lista consultabile al seguente link: https://www.neuro.it/web/procedure/contenuto.cfm?List=WsIdEvento,WsIdRisposta,WsRelease&c1=AGGCNGNEU&c2=190&c3=1