Studenti e studentesse provenienti da tutta Italia e dall’estero hanno fatto richiesta per l’anno 2024 – 2025. I centocinquanta più meritevoli potranno trovare nel Collegio un punto di riferimento per la propria crescita professionale, sociale e umana
Sono 950 le richieste al bando di ammissione 2024-2025 della Fondazione Collegio Universitario Einaudi, il principale Collegio di Merito piemontese, tra i primi in Italia, a fronte di 150 posti disponibili.
Un boom di richieste che negli ultimi anni è diventato un vero e proprio trend, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nel tempo dal Collegio, che tra le mura delle proprie cinque residenze torinesi accoglie e forma giovani studentesse e studenti provenienti da ogni angolo d’Italia e dall’estero, ma anche dell’attrattiva universitaria di Torino che sembra non perdere mai di smalto.
Il popolo di aspiranti è molto variegato per provenienza geografica, sesso, disponibilità economica e ceto famigliare. Il Collegio Einaudi, come da tradizione, è aperto ad accogliere tutti senza distinzione, selezionando in base al merito le ragazze e i ragazzi a cui offrire un’importante occasione di crescita professionale e umana.
“Ogni anno le numerose richieste di ammissione che ci arrivano offrono uno spaccato molto interessante del nostro Paese.” afferma il Prof. Paolo Enrico Camurati, Presidente della Fondazione Collegio Universitario Einaudi – “Ragazze e ragazzi che, a prescindere dai propri mezzi economici e dalla distanza da Torino, sono pronti a trasferirsi per affrontare un’esperienza emozionante e immersiva che cambierà loro la vita. Il Collegio Einaudi è pronto ad accoglierli senza distinzioni, formarli e farli diventare uomini e donne che potranno contribuire in futuro alla crescita economica e morale del nostro Paese. E di questo sono molto orgoglioso”.
Tra i 950 richiedenti si registra una maggioranza maschile (529 aspiranti) rispetto a quella femminile (421). Studenti e studentesse ambiziosi, autonomi, desiderosi di accrescere il proprio bagaglio formativo, culturale e umano e di vivere un’esperienza di comunità al di fuori delle pareti domestiche, capace di aprire loro opportunità promettenti e accattivanti.
Lo spaccato “geografico” delle richieste coinvolge tutte le 20 regioni italiane, partendo dalle 237 provenienti dal Piemonte, che per vicinanza fa la parte dal leone, ma anche dalle 161 provenienti dalla Puglia e dalle 116 dalla Sicilia, seconda e terza classificata in questa particolare classifica. Proprio le richieste provenienti dalle regioni più lontane, in particolar modo dal Sud Italia, consolidano il ruolo che negli anni ha saputo svolgere il Collegio nel nostro Paese: un punto di riferimento per lo sviluppo personale e formativo delle nuove generazioni, ma anche una “casa” che accoglie, indirizza e sostiene giovani provenienti da contesti diversi ma animati dal medesimo desiderio di vivere un’esperienza che li possa far svoltare definitivamente.
Interessanti sono anche i dati riguardanti le richieste provenienti da Regioni che vantano servizi e strutture di alto livello per gli studenti, come ad esempio Lombardia (40), Lazio (30) ed Emilia Romagna (25). Un’ulteriore dimostrazione di come il Collegio Einaudi, così come gli Atenei e gli istituti universitari partner, possano essere capaci di attrarre a Torino nuovi talenti per garantire loro interessanti opportunità.
Un discorso a parte meritano gli studenti stranieri (48): nonostante esista un “bando international” del Collegio a loro dedicato, infatti, alcuni aspiranti hanno deciso di fare domanda anche a questo bando, per avere un’ulteriore occasione di essere ammessi.
Anche la provenienza accademica dei richiedenti è molto variegata. Il Collegio apre indistintamente le proprie porte a potenziali ingegneri, letterati, artisti, scrittori o musicisti, creando al proprio interno un laboratorio di talenti che con le loro diversità portano ricchezza culturale.
In questa direzione parlano le 608 richieste di aspiranti per il Politecnico e le 326 per l’Università di Torino, a cui si aggiungono richieste dallo IED e dalla Scuola Holden, dal Conservatorio e dall’Accademia Albertina di Belle Arti.
800 aspiranti rientrano nel gruppo delle lauree triennali, 109 per la laurea magistrale e 41 per il ciclo unico.
Un discorso a parte merita il tema dell’“Ascensore Sociale”. In base al questionario proposto dal Collegio Einaudi, risulta come i candidati provengano da famiglie con diverse tipologie di istruzione. Quasi i due terzi degli aspiranti provengono da una famiglia in cui i figli sarebbero i primi laureati: i genitori hanno infatti avuto minori occasioni formative, al massimo il diploma o una qualifica professionale, e vogliono offrire ai propri figli un’opportunità speciale che loro non hanno mai avuto.
Racconta Aurora, una studentessa di Ingegneria, entrata in Collegio lo scorso anno: “Le mie origini sono umili: i miei avi erano mezzadri, i miei nonni contadini e muratori e i miei genitori sono operai. Purtroppo, nessuno dei miei parenti ha potuto continuare gli studi e, per diverse vicissitudini, economiche o familiari, hanno tutti dovuto abbandonare la scuola prima di diplomarsi. Nonostante ciò, mi hanno sempre spronata a coltivare i miei interessi scolastici e motivata a perseguire i miei obiettivi in ambito accademico. I loro insegnamenti mi hanno fatto comprendere l’importanza dell’educazione e dell’istruzione fin da bambina e, grazie ai loro consigli e alla mia passione e determinazione, sono riuscita ad ottenere il massimo dei voti sia nella licenza media che nel diploma scientifico.”
I risultati del bando saranno disponibili a partire dal 3 agosto con la possibilità per gli ammessi di entrare nella residenza di riferimento del Collegio da metà settembre.
Tutti gli studenti e studentesse che hanno partecipato al bando di ammissione sono stati coinvolti in un colloquio individuale, per consentire allo staff del Collegio di approfondirne la motivazione ad aderire all’esperienza formativa e di comunità, offrendo loro allo stesso tempo chiarimenti circa servizi offerti, con particolare focus sulla possibilità di personalizzare la propria esperienza formativa in Collegio attraverso la definizione di un proprio piano di sviluppo individuale collegato