ALICE RUSSO
Arrivano Noah e Cecilia a “servizio” del reparto di rianimazione dell’ospedale di Rivoli. Giovedì 18 gennaio i due golden retriever sono arrivati in reparto per aiutare degenti e personale medico per un anno e un totale di 40 incontri. Sono cani che mensilmente eseguono accurati controlli e sono seguiti da un’equipe di veterinari, i quali garantiscono la massima tutela ai pazienti che, per 45 minuti, entreranno a contatto con loro. Alcuni medici sono stati appositamente formati e i cani saranno accompagnati da educatori esperti.
In Italia i primi cani in corsia sono arrivati nel 2016 all’ospedale di Firenze. Quest’anno, a Rivoli questo è stato il primo reparto di terapia intensiva in Italia che avvia un progetto di Educazione assistita con animali. La mediazione di un cane riesce a migliorare la qualità della vita del paziente e del personale che lavora in un reparto complesso, ma anche dei famigliari e di badanti o accompagnatori che si ritrovano a passare molto tempo all’interno della struttura ospedaliera.
L’associazione ASLAN e l’Asl To3 hanno creato questo progetto, grazie anche al lascito di Laura Cedro, membro dell’associazione che è scomparsa nel novembre 2022. “Il legame che si instaura con gli animali ha effetti psicologici e fisiologici positivi significativi sugli esseri umani, anche e soprattutto in una situazione di difficoltà come quella di una degenza ospedaliera” – ha affermato Antonia Tarantini, presidente dell’associazione Aslan. I cani concorrono al benessere psico-fisico dei pazienti e possono creare un ambiente positivo e confortante, che di solito è fonte di stress per il paziente, diventando un valido supporto emotivo. Sia le famiglie che i degenti hanno aderito immediatamente al progetto Ri-animali. Inoltre, il direttore della rianimazione dell’ospedale di Rivoli Michele Grio ha affermato che: “gli studi sugli aspetti infettivologici, allergologici e di benessere soggettivo dimostreranno che i nostri amici a quattro zampe possono e devono essere un ottimo alleato anche all’interno delle Rianimazioni”. Non ci sono rischi per i pazienti né da un punto di vista sanitario né di sicurezza perché Noah e Cecilia sono certificati a livello comportamentale e sanitario.