Al 15/11/2023 l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata, pari al 6,7% (4.167 ricoverati), ma in aumento rispetto alla settimana precedente (5,9% all’8/11/2023) (tab.1, fig.1). In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,4% (122 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (1,2% all’8/11/2023)
• I tassi di ospedalizzazione (fig.3) e mortalità (fig.5) aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età.
Diffusione
• L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 7/11/2023 è pari a 0,93 (0,89 – 0,98),
in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (Rt=0,83 (0,78 – 0,87) (fig.6). Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità
(https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
• L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 09/11/2023-15/11/2023 è pari a 58 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (02/11/2023 – 08/11/2023 pari a 46 casi per
100.000 abitanti (tab.3).
• L’incidenza settimanale (09/11/2023-15/11/2023) dei casi diagnosticati e segnalati è in aumento in quasi tutte le Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Veneto
(130 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (1 caso per 100.000 abitanti).
• La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza è in aumento in tutte le fasce d’età (fig.7). L’età mediana alla diagnosi è di 58 anni, stabile rispetto alle settimane
precedenti.
• La percentuale di reinfezioni è circa il 40%, stabile rispetto alla settimana precedente .
Varianti
• In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, nelle ultime settimane di campionamento consolidate (dati al 13 novembre 2023), si continua ad osservare una predominanza di ceppi virali
ricombinanti omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, con diversi sotto-lignaggi, si conferma maggioritaria.