21 Novembre 2024
Gaia Lagravinese | Il cambiamento climatico esiste e lo sappiamo ma «non crediamo a ciò che sappiamo». Parola di don Domenico Cravero, autore di Disincanto e Re-incanto
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Gaia Lagravinese

Transizione ecologica e cambiamento climatico, espressioni entrate ormai nel lessico quotidiano, soprattutto se pensiamo a cosa è avvenuto pochi giorni fa in Emilia Romagna.

Qualcosa sul nostro pianeta sta effettivamente succedendo. E che questo qualcosa stia accadendo lo sanno tutti, sostenere il contrario significa non fare i conti con la realtà.

«Sappiamo, ma non crediamo sufficientemente a ciò che sappiamo», afferma don Domenico Cravero durante un incontro al Salone Internazionale del Libro di Torino, nell’ambito della presentazione del suo ultimo libro Disincanto e Re-incanto La transizione ecologica, un nuovo modo di vivere. (Lo trovi QUI)

Sapere non basta, continua l’autore, bisogna convincersi, credere pienamente in questo cambiamento e affinché le persone credano ci sono due possibilità. La prima è la paura, il terrore delle conseguenze dei nostri sbagli, ma la sola paura non può farsi generatrice di azione.

Ciò che può spingerci a credere, e dunque ad agire, è solo il “re-incanto”, dobbiamo cioè ri-acquisire quella fascinazione e quella meraviglia per la natura, non limitarci a temerne una (probabile) vendetta, ma tornare ad esserne incantati, appunto. Solo così potremo salvarla.

Il consumismo sfrenato, la smania di profitto e in generale le logiche che regolano attualmente il mercato hanno provocato un disincanto di massa verso le cose, che sono diventate pura merce, valutate in base alla loro utilità materiale.

Ma la possibilità di tornare a essere incantati dall’inutile, dall’immateriale, dal non portatore di profitto forse c’è ancora e se c’è, è questa la visione da abbracciare per avviare una vera transizione ecologica.

Partire dall’incanto verso il suolo, parte più viva e fruttifera del nostro pianeta, per innescare un «circolo della meraviglia che troverà il suo apice nel cielo, in quell’infinito che ci avvolge» , perché solo la considerazione del valore della bellezza può aprire alla possibilità di un vero
cambiamento.

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