Gaia Lagravinese
Se fino ad ora quella della siccità in Piemonte è stata considerata un’emergenza oggi, a primavera inoltrata, possiamo a tutti gli effetti parlare di una condizione stabile, da combattere con una strategia di adattamento nel lungo periodo.
Il Po è al suo minimo storico e le precipitazioni delle ultime settimane non potranno certamente rappresentare un contraccolpo per la siccità dell’ultimo anno e mezzo. Oltre alla siccità, a contribuire significativamente al deficit idrico c’è anche la riduzione degli afflussi nivali. Al momento, la somma dello Snow Water Equivalent (volume d’acqua contenuto nel manto nevoso) di tutto l’arco alpino conferma una perdita di risorsa pari a circa il 60%.
Il problema risiede all’origine nell’assenza da parecchi mesi (novembre 2021) dei flussi umidi di origine atlantica , principali portatori di piogge e nevicate. Questo dato non può che ricondurre il problema dell’arsura piemontese nel più vasto quadro dei cambiamenti climatici in atto.
Ad analizzare la situazione il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del Po Alessandro Bratti, che spiega: «in base ai modelli di previsione climatica globali e regionali, il bacino del fiume Po si pone nella zona di transizione climatica fra il Mediterraneo ed il Nord
Europa, nella quale l’incertezza sul clima futuro è più elevata che in altre aree Europee».
Non un problema da combattere dunque , ma una situazione con cui imparare a convivere.
Con questo fine nasce il progetto Lifeclimax Po, di cui Legambiente è partner, finanziato da LIFE-2021-STRAT-two-stage e avviato ufficialmente il primo 1° febbraio 2023. (-> LEGGI QUI)
Il progetto mira all’individuazione di strategie pilota da replicare nel tempo, che possano insegnarci a convivere nel modo più pacifico possibile con le nuove condizioni ambientali. In primis si mira al coinvolgimento dei diretti interessati, nonché all’elaborazione di soluzioni volte alla salvaguardia della biodiversità del fiume Po e delle persone che abitano lungo il suo corso.
Produrre una nuova visione di un nuovo territorio, immergersi consapevolmente in un contesto ecologico cambiato e, nel frattempo, gestire la stagione estiva in arrivo nel migliore dei modi: questi principi cardine che guidano e guideranno le strategie d’intervento del progetto.