Gaia Lagravinese – Roberta Mauti
Crisi della sanità pubblica, MES e stato attuale della pandemia da Covid-19: questi i temi affrontati dal professor Giovanni di Perri, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Torino, dal dottor Enrico Fusaro, direttore di Reumatologia alla Città della Salute di Torino e dal dottor Giorgio Diaferia, direttore Sanitario SUISM UniTo .
L’occasione del dibattito è un convegno tenutosi venerdì 31 marzo 2023 a Torino, presso l’Educatorio della Provvidenza.
Il Covid non è, o meglio non dovrebbe essere, un ricordo da seppellire nei meandri della memoria collettiva e individuale: un virus non stagionale, in un paese non giovane, con un’età media elevata e un sistema sanitario pubblico al collasso continuerà a creare situazioni problematiche.
Questo quanto emerge dalle parole del Professor di Perri, un quadro non propriamente rassicurante ma nel quale il MES, il meccanismo di stabilità europea varato per concedere assistenza finanziaria ai paesi membri in difficoltà, potrebbe rappresentare un ramo d’appiglio.
Come sostiene il professor Fusaro, e più in generale l’intera associazione Torino Viva, i 37 miliardi previsti dal MES darebbero una boccata d’ossigeno ad un sistema sanitario nazionale che sta facendo fatica a riprendersi in seguito al trauma del covid-19.
Ogni Asl in Italia riceverebbe 36 milioni di euro, necessari forse in uno scenario che vede appiattirsi sempre più le differenze tra pubblico e privato e nel quale prima o poi «non si riuscirà più a dare tutto a tutti».