Roberta Mauti – Dora Mercurio
«Si riesce a lavorare in Psichiatria solo se ci si diverte. Io mi sono divertito per anni. Non tutti gli anni: non i primi – troppe illusioni, non gli ultimi – troppi moduli, non quelli di mezzo – troppo mestiere».
Cosa succede in un reparto di psichiatria d’urgenza? Chi sono le persone ricoverate? Qual è la loro storia? E cosa provano i medici che ogni giorno convivono con un dolore immenso, quello provocato dalla mente?
A queste e a molte altre domande prova a rispondere lo psichiatra Paolo Milone attraverso una sorta di diario in cui racconta le sue giornate passate nei corridoi del “Reparto 77”. Piccoli frammenti che fanno conoscere le vite dei pazienti che l’autore ha incontrato e che mettono il lettore a contatto di una parte dell’ambiente ospedaliero di cui si parla poco. Forse perché è uno di quelli che fa più paura?
Milone ha un modo di scrivere molto particolare, poetico, in rima. Il libro si costruisce in modo naturale attraverso sensazioni, ansie, paure e soddisfazioni professionali. I temi centrali sono l’umanità dei medici, le guerre dei malati, la morte, l’amore. E affrontandoli uno per uno, l’autore mettere in discussione ciò che pensa, cerca di capire di più delle dinamiche del suo lavoro e del rapporto con il paziente, non esita a mettere in luce le sue insicurezze.
Emerge la sua umanità. Ma d’altronde senza umanità sarebbe impossibile aiutare delle persone che, per quanto perse in sé stesse hanno bisogno, di cure certamente, ma di percepire emozioni che sanno di umano. E questo Paolo Milone ce lo sa trasmettere bene.
INFO SULL’AUTORE Paolo Milone (Genova, 1954) è uno psichiatra. Per quasi quarant’anni ha lavorato nel reparto ospedaliero di psichiatria d’urgenza all’ospedale Galliera di Genova (Il Reparto 77). L’arte di legare le persone è il suo primo libro.