Ilenia Gelo
Ciò che mangiamo fa davvero bene? Questo il tema affrontato da GiovedìScienza, la scienza in diretta settimana per settimana, nel primo appuntamento del 2022. In questa trentaseiesima puntata del 13 gennaio, due ospiti: Dario Bressanini e Beatrice Mautino, divulgatori scientifici e collaboratori per la rivista “Le scienze”. Loro il compito di tracciare il confine di cosa sia naturale e cosa, invece, artificiale quando si parla di cibo. Perché è necessario aprire gli occhi e indagare, andare in fondo alle cose per capire ciò che veramente mangiamo ogni giorno.
Naturale vs artificiale: ciò che non ti aspetti può far male
Il miele al posto dello zucchero è l’alternativa più sana? Il dado senza glutammato aggiunto è da preferire? E l’aloe? Fa davvero bene? Queste sono solo alcune delle domande che Bressanini e Mautino rivolgono al pubblico in diretta streaming, mettendolo spesso alla prova. L’appuntamento, inizialmente previsto al Colosseo, si è svolto, infine, a distanza. Attraverso sondaggi, domande e trabocchetti, i due divulgatori, non solo sono stati in grado di spronare il pubblico a partecipare, ma hanno anche dimostrato quanto labile possa essere il confine tra naturale e artificiale quando si parla di cibo. Purtroppo, non si è abituati a pensare che qualcosa di proveniente dalla natura possa non essere sano, spiega Beatrice Mautino. La parte lassativa dell’aloe, per esempio, è cancerogena, ma molti nemmeno lo sanno, o non vogliono dare ascolto; perché, «quando qualcosa che pensiamo faccia bene fa male, restiamo destabilizzati».
Chi si aspetterebbe mai che un derivato vegetale possa rivelarsi letale? Eppure, in alcuni casi è proprio così. Proprio per questo, definire cosa sia naturale è più complicato di quanto si possa credere. Bressanini, infatti, tramite un sondaggio, ne dà la prova. Chiedendo al pubblico di scegliere se sia più naturale il dado senza o col glutammato aggiunto, mostra come il marketing sfrutti a suo favore i pregiudizi del compratore sul prodotto che reputa artificiale, anche quando non lo è. Il dado, qualunque tipo di dado, non può non contenere glutammato. Quindi, chi si è ritrovato a votare per il dado senza glutammato aggiunto, ha commesso un errore. Ma di che tipo di errore si tratta? Intanto, bisogna capire cosa sia naturale e cosa, invece, no.
«Se non esiste in natura, solitamente una cosa non è naturale» spiega Bressanini, augurandosi che la definizione possa tornare d’aiuto. Cionostante, “non naturale” non significa sbagliato. Lo dimostra il latte senza lattosio, un latte, artificiale sì, ma senza essere dannoso. Perciò, non bisogna fermarsi all’apparenza o limitarsi ai pregiudizi.
Bisogna porsi delle domande e cercare.
Per maggiori informazioni sulla conferenza, visitare il sito Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=m0-JL_Hl4E