Antonella Frontani
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il CNA Impresa Donna ha organizzato un giornata di dibattito e spettacolo.
Il 25 novembre non deve rappresentare solo un grido, ma anche un grande evento che chiami a raccolta tutte le forze possibili affinché un’altra battaglia si compia nell’ambito della guerra contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne.
Spesso si dice che una ricorrenza tolga potenza ad un’azione che dovrebbe essere compiuta ogni giorno, ma se ogni giorno si perpetua un dramma, allora anche la celebrazione di un rito può servire a ribadire con forza un diritto. Sì, ogni giorno ogni donna dovrebbe sentirsi al riparo da vessazioni, umiliazioni e crudeltà ma la realtà è molto più amara e, se ancora oggi non siamo in grado di garantire un mondo giusto,diventa importante istituzionalizzare la lotta alla violenza di genere, proprio come ha
fatto l’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Come ogni problema, anche la discriminazione femminile ha le sue sfaccettature e il ruolo delle donne nell’ambito professionale racchiude diverse problematiche che richiedono un intervento da parte di diversi ambiti della società.
Una delle figure che merita e richiede sostegno è quello delle imprenditrici intente a misurare la propria professionalità in un ambiente ancora prevalentemente maschile.
Così, il venticinque novembre, ho partecipato con gioia alla giornata organizzata da CNA Impresa Donna Piemonte, presso l’Hotel Barrage di Pinerolo. Ho potuto appurare con quale impegno questa organizzazione promuove la nascita e il sostegno allo sviluppo della imprenditorialità femminile al fine di valorizzare al meglio le risorse delle donne.
Il mio piccolo impegno era quello di moderare uno splendido parterre di relatrici che hanno saputo trasmettere la forza di cui ha bisogno il mercato europeo, nell’ambito del quale le donne rappresentano solo il trenta per cento.
Non c’è stato bisogno di fare domande, perché ognuna di loro ha chiaro il compito che le è stato affidato nel momento in cui è stata investita della carica che rappresenta.
Non c’è stato bisogno di un’energica moderazione, perché ognuna di loro conosce l’efficacia di un intervento breve, se il contenuto è potente.
È così che sono trascorse due intense, interessanti ore in cui gli interventi si sono susseguiti con armonia: dallo speach di Rossella Calabrò, Presidente Cid Piemonte, all’intervento di Mariella Triolo, Presidente Nazionale Cid che ha parlato del delicato e complesso ruolo che il Comitato svolge per fronteggiare e combattere i rischi a cui sono esposte le imprenditrici e le loro imprese. E ancora, dal discorso di Anna Rossomando, Vice Presidente del Senato, che ha rappresentato un ampio panorama del problema, fino al punto di vista istituzionale ben rappresentato da Francesca Costarelli, Vice Sindaco di Pinerolo.
Ogni altro aspetto del problema è stato valutato attraverso gli interventi di Giovanna Paladino, Direttrice e curatrice del Museo del Risparmio di Torino, Laura Belforte,Comitato Imprenditoria femminile Camera di Commercio di Torino, Barbara Varese, Imprenditrice e Annalisa Monfreda, Direttrice di Donna Moderna. Rosanna Ventrella, Presidente CNA Pinerolo, che ha fortemente voluto questa giornata, ha chiuso i lavori insieme a Delio Zanzottera, Segretario CNA Piemonte.
Ecco, io, in veste di giornalista, mi sono limitata ad ascoltare aspetti e soluzioni di un problema che conosco solo in parte, quello della imprenditorialità femminile. In qualità di scrittrice, invece, ho carpito molto di più. Il capitale umano e professionale che avevo davanti era fonte di ispirazione e modello ideale per la costruzione di personaggi che affastellano la mia mente e che, prima o poi, tornano a galla nelle pagine dei miei romanzi. È così che nascono i miei amati protagonisti.
Oltre alle relatrici e ai numerosi uomini che sedevano in platea, mi ha colpito anche una figura efficiente e discreta, come tutti gli ingranaggi essenziali di un complesso meccanismo: Rachele Sinico.
Della cena che si è tenuta dopo il convegno, mi è rimasta la piacevole sensazione di accoglienza e scambio, oltre che una deliziosa fragranza di Sicilia…
La serata si è conclusa al Teatro Sociale di Pinerolo dove abbiamo assistito allo spettacolo Non ho paura di essere Donna, per la regia di Alessandro Falco. Laura Cotza, attrice e cantante, ha affrontato con coraggio il palcoscenico in splendida solitudine alternando monologhi ,canzoni e poesie senza mai flettere nella qualità della prestazione: chapeau!