Carlotta Viara l
All’indomani del “grande” rientro, uno sguardo su un tipo di vacanza che sta diventando sempre più di tendenza.
È il glamping e nasce dalla crasi tra glamour e camping: neologismodi conio anglosassone, è stato ufficialmente inserito da qualche anno nell’Oxford English Dictionary per diventare negli ultimi tempi termine di uso comune nel resto del mondo.
A ben pensarci, definirla semplicemente vacanza è piuttosto riduttivo.
Si tratta infatti di una vera e propria esperienza fisica e mentale di stretto contatto con la natura senza rinunciare però agli agi di un soggiorno molto confortevole, stile resort stellato.
Sportivo al punto giusto. Lussuoso al punto giusto.
Connubio ideale per tutti coloro che sono alla ricerca di una rilassante parentesi da godersi all’aria aperta e desiderano coltivare la sana filosofia della sostenibilità eco-friendly.
Le origini della pratica risalgono a qualche secolo fa ed evocano seducenti atmosfere cinematografiche alla “Lawrence d’Arabia” o “Il té nel deserto”. Distese di sabbia, agglomerati di tende modello safari, colori neutri, luce rarefatta, suoni attutiti.
Oggi, dalle lande desolate ed assolate d’Africa e d’Australia. il fenomeno si è mosso alla conquista dei territori civilizzati per coinvolgere la nutrita schiera dei sostenitori del viaggiare green.
In un concetto allargato di rispetto dell’ambiente che dalla scelta del luogo (di preferenza in scenari isolati di incontaminata bellezza) si estende all’attenzione per il dettaglio nel materiale di costruzione, nell’arredo, nei tessuti. Parole chiave: basso impatto (pressoché nullo) ed integrazione con il paesaggio circostante.
L’effetto di discreta ricercatezza è assicurato.
E ce ne è davvero per tutti i gusti (…ma non proprio per tutte le tasche), per questo recente segmento del comparto turistico che realizza allo stato attuale un fatturato globale di oltre due miliardi di dollari, in ascesa stimata ad un ritmo di crescita annua del 12,5%.
Dalle mongole yurte alle tepee indiane, dalle avventurose case sull’albero alle estrose roulottes vintage fino alle romantiche bolle trasparenti per contemplare la luna in ciel: le suggestioni di certo non mancano.
Anche l’Italia si è fatta travolgere dalla glamping-mania, che si sta diffondendo un po’ ovunque, soprattutto mediante la pronta riconversione di strutture ricettive preesistenti in esclusivi angolini di natura&coccole.
Con qualche spunto originale: botti di vino nel nostro Piemonte perché, pur nell’innovazione, le tradizioni vanno sempre rigorosamente rispettate.