Carlotta Viara
Dopo l’interessante chiacchierata sulle onde d’urto della puntata precedente, è ritornato ancora in studio a Rete7 l’ospite Massimiliano Corvasce per parlare a #LaSalute di postura e baropodometria.
Specialista in fisioterapia, con al suo attivo molti anni d’esperienza sia nel pubblico che nel privato, il dr. Corvasce, che collabora con l’Università degli Studi di Torino, ha infatti “guidato” i telespettatori nel campo dei difetti posturali, dell’esame baropodometrico, dei diversi tipi di piedi (normale, piatto, cavo) nonché dei plantari più adatti.
Come si fa ad avere una postura corretta, in piedi e da seduti?
Mediante la valutazione posturale, che consente di individuare con accuratezza il difetto posturale, la sua eziologia e soprattutto gli idonei strumenti correttivi da apportare.
Che sia congenito (come per esempio nei casi di scoliosi) o sopravvenuto, il problema può essere risolto (o perlomeno “contenuto”) solo attraverso l’attento studio delle cause, nell’ottica di rimuoverle alla radice.
Nell’ipotesi citata della scoliosi, il combinato disposto di esercizi fisici mirati, tutore ortopedico ed attività sportiva ad hoc (molto consigliato il nuoto a dorso) porta senz’altro ad un sensibile miglioramento della patologia.
Peraltro, risultati parimenti apprezzabili si ottengono negli altri casi di difetti posturali sopraggiunti, purché alla base ci sia un esame puntuale dell’origine della “deviazione”.
Passando dalla valutazione della colonna vertebrale a quella dei piedi, si è poi approfondito il tema delle varie tipologie di estremità “classificabili” grazie alla pedana baropodometrica, sofisticato strumento di analisi della natura e della struttura plantare, il cui funzionamento in realtà è semplice.
L’esame (che si compone di un momento statico, un momento dinamico ed un momento posturale) ha, nel suo complesso, lo scopo di “fotografare” nel dettaglio l’appoggio plantare per verificarne la correttezza.
Qualora si rilevino anomalie, ecco che si procede alla predisposizione di azioni terapeutiche, ivi inclusa l’ortesi plantare, vale a dire l’ideazione e la realizzazione di plantari rigorosamente “su misura” per risolvere, o comunque alleviare, il problema riscontrato.
È al proposito importante constatare che disturbi molto diffusi, come le lombalgie o le cervicalgie, il cui fattore scatenante viene sovente -ed infruttuosamente- ricercato altrove, sono spesso invece riconducibili ad un appoggio sbagliato dei carichi.
La “soluzione” risiede quindi nel ripristinare il giusto equilibrio proprio mediante l’utilizzo di plantari che lo redistribuiscano.
In attesa della prossima puntata (che, sempre in compagnia del dr. Corvasce, sarà dedicata ad uno sguardo sulle nuove frontiere fisioterapiche), chi desiderasse (ri)vedere la trasmissione di venerdì scorso, può trovarla qui: