GD Siamo alle solite, occorrerebbe dire, ma anche che le varie marce per l’ambiente, i documenti prodotti dai più importanti scienziati al Mondo che studiano le variazioni climatiche e le ricadute sull’ambiente non sono servite a nulla.
Questa volta, mentre bruciava mezza California ed i ghiacci del Polo Nord si sfaldano come “neve al sole”, a farne le spese è il Piemonte, la Liguria, più in generale il Nord Ovest d’Italia
17 mila frane in un secolo ed il Piemonte ancora si ricorda l’alluvione del 1994 con devastazioni del territorio e 70 vittime. Oggi ci risiamo perchè non abbiamo imparato nulla.
I negazionisti degli effetti climatici e della responsabilità dell’uomo ad accellerare i processi climatici ed il riscaldamento del Pianeta, diranno che tutto questo è naturale che accada.
Ma costruire case sugli argini dei fiumi, cementificare i corsi dei fiumi, non ripulire e bonificare le sponde dei corsi d’acqua e continuare a vomitare CO2 in atmosfera è solo colpa di noi esseri umani.
La politica, quella con la P maiuscola ora deve e drasticamente intervenire con uno sforzo che impegni non solo l’Italia ma la nostra Europa che da tempo si vorrebbe federare in un Continente che si occupi del bene comune e non solo di banche e finanza.
Già perchè le politiche ambientali non sono per una Regione o per una Nazione ma per il Mondo ed il nostro più ristretto si chiama Europa.
Adesso si pensa ai soldi del Recovery Found, bene ma per farne cosa? Occorrono decisioni per l’immediato e quelle per investimenti sulla rigenerazione ambientale .