22 Novembre 2024
Francesca Grassitelli | Lunedì 26 ottobre avrà inizio in Piemonte la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Consigliato vaccinarsi in tempo di Covid-19.
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Francesca Grassitelli

Lunedì 26 ottobre avrà inizio in Piemonte la campagna di vaccinazione antinfluenzale, importante arma di prevenzione contro l’influenza stagionale.

La vaccinazione quest’anno sarà gratuita dai 60 anni, includendo 180 mila cittadini in più rispetto agli anni precedenti.
La Regione Piemonte ha ordinato 1.100.000 dosi di vaccino, il 54% in più rispetto alle 700.000 utilizzate l’anno scorso, stanziando 2,5 milioni di euro in più.
L’intento è quello di allargare il più possibile la cerchia degli utilizzatori: sarà così più facile diagnosticare i casi di Covid, che potrebbero presentare i medesimi sintomi dell’influenza stagionale.

Il vaccino contro l’influenza non sarà obbligatorio ma raccomandato e gratuito per tutti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni e per tutti gli anziani a partire dai 60 anni d’età.

Il provvedimento include tamponi gratuiti anche per i medici di famiglia, in considerazione della loro maggiore esposizione al rischio di contagio.
E’ stato richiesto, inoltre, che ogni ASL predisponga un piano condiviso con i medici di base, al fine di svolgere al meglio le vaccinazioni: strutture aggiuntive, personale e dispositivi di protezione individuale.

A preoccupare i medici è la contemporanea presenza dei virus respiratori e di SARS-CoV-2 durante questa stagione influenzale.
Il Ministero della Salute ha perciò sottolineato l’importanza della vaccinazione, in particolare nei soggetti a rischio, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti.
“Una vaccinazione diffusa può ridurre di oltre il 40% le ospedalizzazioni per influenza stagionale, del 45% le assenze stagionali per malattia e far risparmiare miliardi di euro al Sistema Sanitario Nazionale”, sottolinea Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG).

Tuttavia, secondo quanto dichiara Roberto Tobia, segretario nazionale di FederFarma (Federazione Nazionale Unitaria titolari di Farmacia), ad oggi il vaccino antinfluenzale “non è assicurato a quella fascia di popolazione attiva del Paese, che poi è la popolazione che lavora, che va in giro, che ha contatti sociali più degli altri”.
Per questi, il vaccino antinfluenzale disponibile è il Vaxigrip Tetra (inattivato tetravalente), reperibile in farmacia.

Queste ultime, di fatti, hanno svolto un ruolo fondamentale sin dall’inizio della pandemia, restando aperte anche nei mesi di lockdown e svolgendo consegne a domicilio.
Ora, al fine di favorire una più ampia copertura vaccinale, le farmacie si sono rese disponibili per la somministrazione del vaccino antinfluenzale.  “Ma un decreto del ‘34 impedisce la presenza del medico in farmacia. E per consentire al farmacista di effettuare la somministrazione, è necessaria un’apposita norma di legge” conclude Tobia.

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