Ginevra D’Angelo | Circonomìa caffè al suo secondo appuntamento estivo porta all’attenzione dei suoi seguaci il tema del recupero delle materie prime, emblema della circolarità.
Il festival dell’economia circolare e delle energie dei territori argomenta questa tematica facendo intervenire a proposito Roberto Sancinelli, direttore dell’azienda di riciclo e recupero dei materiali plastici Montello spa, ed Elena Comelli, giornalista del Corriere della Sera specializzata in economia, innovazione e ambiente.
Economia circolare, una questione di riconversione
Quando si parla di economia circolare non si fa riferimento solo al riciclo dei rifiuti in senso stretto, ma anche ad un concetto più ampio di riconversione, come sostiene Roberto Sancinelli esponendo il passaggio della sua azienda da una brown economy ad una green economy.
Infatti la Montello spa nasce come azienda siderurgica e, vista la crisi del settore e le forti pressioni dovute ad una sensibilità ambientale agli albori, l’impresa nel ’95 si tinge di verde.
La conversione parte da un’emergenza legata ai rifiuti che ha coinvolto tutta la Lombardia; l’eccessivo quantitativo di scarti presente in tutta la regione era destinato ad un inceneritore in Svizzera, ma questo viaggio aveva come prima tappa Montello, dove Sancinelli ed i suoi collaboratori hanno trovato dei veri e propri tesori con cui dare un taglio nuovo al loro lavoro.
«Avevamo già nel DNA nostro di essere dei riciclatori» sostiene il direttore dell’azienda, la loro è stata una scommessa che si è poi rivelata fortunata, ma non bisogna mai dare niente per scontato perché «c’è tantissimo da fare, siamo solo all’inizio».
Valorizzazione dei rifiuti
Oltre a pensare a nuove tecnologie che possano sfruttare a pieno i nostri materiali di scarto, Elena Comelli ritiene che il problema alla base della crisi dei rifiuti sia una questione di mentalità, non far diventare necessariamente ciò che usiamo, consumiamo qualcosa da buttare.
La Comelli afferma che la vera economia circolare consista nell’adattare le proprie produzioni ad un uso perenne e continuo, è quando si smette di gettare via i materiali che comincia il tentativo di riuso e il ciclo della circolarità.
Deve essere una lotta corale
Il dibattito si è concluso con un augurio che al contempo rappresenta una necessità, l’intervento delle politiche nei confronti delle problematiche ambientali.
Entrambi i commentatori della discussione si trovano d’accordo sull’idea che sia il potere a dover fare in modo che le materie prime e seconde abbiano un valore, l’obiettivo è che questo ideale arrivi a diventare non solo una consuetudine imposta, ma anche un qualcosa di convenienti per le aziende e le imprese.
Roberto Sancinelli aggiunge che tutto quello che riguarda la valorizzazione e il riuso del rifiuto è lasciato alla sensibilità del singolo cittadino, ma per fare un salto di qualità è la politica che deve cominciare a lavorare su delle leggi che rendano obbligatorio l’utilizzo della materia prima seconda.
L’economia circolare è necessaria per il pianeta, per noi e“per ritrovare in futuro un nuovo equilibrio socio economico”.