GD 400 chili di Tritolo per la mattanza che coinvolse il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono anche 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Questa la vendetta della Mafia verso un giudice che osò sfidarla apertamente e che di sè diceva sono “un cadavere che cammina”. Il caso Addaura fu emblematico per capire bene il clima che circolava da parte di una certa parte della magistratura e dello Stato nei confronti di Falcone. Anche l’opinione pubblica era divisa e sconcertata perchè girava voce che l’attentato Falcone se lo fosse autoconfezionato per aumentare le sue chance di essere eletto al Consiglio Superioree della Sanità.
«I seguaci di Orlando sostennero che era stato lo stesso Falcone a organizzare il tutto per farsi pubblicità.» (dichiarazione del giudice Gerardo Chiaromonte allora Presidente della Commissione Antimafia (altra vittima della Mafia)
Ricordo: La mattina del 21 giugno 1989, alle 7.30, gli agenti di polizia addetti alla protezione personale del giudice Falcone trovarono 58 cartucce di esplosivo, di tipo Brixia B5, all’interno di un borsone sportivo accanto ad una muta subacquea e delle pinne abbandonate, nella spiaggetta antistante la villa affittata dal magistrato, che aspettava i colleghi svizzeri Carla del Ponte e Claudio Lehmann con cui doveva discutere sul filone dell’inchiesta “pizza connection” che riguardava il riciclaggio di denaro sporco. L’esplosivo era stipato in una cassetta metallica, ed era innescato da due detonatori. Secondo le indagini dell’epoca, alcuni uomini non identificati piazzarono l’esplosivo, il quale non esplose: all’epoca ciò fu attribuito ad un fortunato caso (si parlò di un malfunzionamento del detonatore).(Fonte Wikipedia)
Per ricordare il Giudice Falcone oggi mettiamo tutti un lenzuolo bianco fuori dai nostri balconi.