24 Novembre 2024
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Carlotta Viara |

Tra politiche di mobilità sostenibile, potenziamento delle misure di sostegno e scelte individuali “responsabili” (dettate dal distanziamento sociale) … è subito bikebooming.

Che si stia fortemente incentivando l’utilizzo della bicicletta non è sfuggito, anche a livello locale, a nessun torinese. Basta guardarsi intorno.

La mobilità sostenibile

In aggiunta ai 200 km preesistenti di piste ciclabili, se ne stanno predisponendo un’altra ottantina: sono infatti 27 i controviali cittadini in cui è stato imposto il limite dei 20 km orari, riconvertendoli, di fatto, in strade ad uso prevalentemente ciclabile.

Postazioni di bikesharing disseminate dappertutto.

Croce -a volte- di chi sta al volante e delizia -sempre- di chi sfreccia in sella, la bici è il mezzo ecologico per antonomasia: non inquina, non congestiona, è economicamente accessibile, tonifica la muscolatura, riduce lo stress mentale da parcheggio e … ha quel “tocco” di eclettico che conquista.

I dati sulla viabilità in Fase2 lo confermano, registrando un aumento vertiginoso del traffico sulle bikelanes,non solo per la “sgambettata della domenica”, ma per l’impiego quotidiano.

A favore della mobilità sostenibile, su scala nazionale, il Ministero dell’Ambiente (in sinergia con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quanto alle modifiche strutturali) ha stanziato, nel decreto rilancio, 120 milioni di euro.

Va da sé che, tra i pedalatori consumati e gli aspiranti tali, l’interesse per il bonus bici sia elevato.

Gli incentivi: il bonus mobilità

Il buono mobilità è un contributo pari al 60% (fino ad un massimo di 500 euro) della spesa sostenuta per l’acquisto di biciclette (per i più pigri anche a pedalata assistita), di veicoli di locomozione concettualmente assimilabili (monopattini elettrici, hoverboard, segway) e di servizi di mobility sharing.

Possono usufruirne i maggiorenni residenti nelle aree metropolitane, nei capoluoghi e nei comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti.

In attesa che sia ultimata l’applicazione web ad hoc, occorre che l’interessato si munisca delle credenziali spid d’accesso.

Sono previste due fasi: nella prima (per gli acquisti dal 4 maggio fino all’operatività online), per ottenere retroattivamente il beneficio si allegherà la fattura all’istanza di rimborso; nella seconda fase (dall’avvenuta attivazione della piattaforma fino al 31 dicembre 2020), sarà generato un bonus spesa digitale, da consegnare all’esercente aderente all’iniziativa (per le faq di dettaglio si rimanda a https://www.minambiente.it/bonus-mobilita).

Uno sguardo all’Italia in bicicletta

Con una produzione di oltre 2,5 milioni di bici (più della metà destinate all’export) per un fatturato che supera il miliardo d’euro, l’Italia si colloca in testa ai produttori europei; vanta però, nel contempo, anche il primato di essere uno tra gli stati più motorizzati d’Europa.

Il tutto “condito” dalla trasformazione in atto, che suggerisce il superamento del vecchio stile di vita. Terreno fertile, insomma, per l’attecchimento e la fioritura di una nuova bikeconomy.

Dai primi dati riferiti da Confesercenti-AssoBici, la crescita esponenziale della domanda sta mettendo in difficoltà l’offerta: la bicicletta si candida ad essere, almeno nel breve periodo, merce rara e preziosa (un po’ come, mutatis mutandis, la farina in tempo di Covid Fase1).

In linea, peraltro, con il trend internazionale: in UK, i modelli più economici sono introvabili e per l’iconica Brompton (“la” pieghevole) c’è la lista d’attesa.

La Torino che pedala

Lo sguardo rivolto al futuro che progettiamo e la mente ben ancorata ai fasti del glorioso passato.

Torinese l’arrivo della corsa ciclistica più antica del mondo, la Milano-Torino (correva l’anno del Signore 1876: degli 8 velocipedi alla partenza solo la metà giungeva al traguardo in terra sabauda).

Torinese Nino Defilippis (el Cit: in dialetto, il piccolo), il più giovane ad aver indossato la mitica maglia rosa.

Non torinesi, ma comunque del limitrofo alessandrino, i campionissimi, plurivincitori del Giro d’Italia: Costante Girardengo (colui che … “nessuno ti segue su quello stradone”) e Fausto Coppi (nell’immaginario collettivo, lo storico rivale di Bartali).

Grandi professionisti sulla cui scia noi, dilettanti “calati” in questa atmosfera neorealista, pedaliamo protesi in avanti: non più con i capelli al vento (causa obbligo casco), ma pur sempre “col cuor contento e col sorriso (ndr seppur celato dalla mascherina) incantator”.

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