Matilda Pala
Il mondo del jazz italiano e i suoi protagonisti lanciano, in questi giorni di emergenza, un appello rivolto agli amanti della musica. #velesuoniamo non è solo uno slogan, ma un sostegno a coloro che la musica la interpretano, la studiano e la fanno propria.
Resta solo da capire da quando ce le suonano, come ce le suonano e perché ce le suonano.
Figlio del Blues e poi evoluto nelle sue molteplici forme, il Jazz nacque e proliferò a Storyville, noto quartiere a luci rosse di New Orleans. Da genere popolare tramutò presto in Bebop, stile che non solo rivoluzionò il teatro musicale dell’epoca ma vide come protagonisti colossi quali Charlie Parker e Dizzy Gillespie.
Dal 1945 in poi si svilupparono diversi stili che rapidamente si diffusero in tutto il mondo.
Ma il jazz, cos’è?
«Quando non sai cos’è, allora è jazz» scrive Alessandro Baricco che, con una semplice frase, ci ha regalato la miglior definizione di un genere tanto complesso quanto familiare.
È un’armonia di suoni contorti che miracolosamente si mescolano per poi coincidere. Le definizioni però non fanno la musica, essa è opera dei musicisti che altro non possono essere se non figure antropologicamente interessanti.
Batteristi instancabili, chitarristi assorti, contrabbassisti con le nocche sporgenti e sassofonisti con il fiato infinito possono formare un semplice quartetto oppure essere i protagonisti di un quadro molto più complesso, quasi picassiano.
Agli occhi di alcuni potranno sembrare modesti amanti della musica, ma in realtà sono ben altro.
A spingere un musicista sul palco non è solo l’amore, ma un’autentica passione per la musica e l’empatia verso coloro che non si limitano solo a sentirla, ma si fermano ad ascoltarla.
Se la si ascolta, essa può regalare infinite emozioni.
Proprio per questo motivo la musica acquista un ruolo fondamentale nella vita di ognuno, da chi non riesce a farne a meno a chi invece seleziona con cura le note e gli autori che più lo colpiscono.
Chiamatela Euterpe
La musica, già dall’antica Grecia, è musa e prende il nome di Euterpe.
Essa può essere semplice spettatrice di una cena tra amici oppure la perfetta complice dei pensieri più tormentati. È composta da note, accordi, melodie che hanno la capacità di commuovere, procurare diletto o semplicemente distrarre in queste lunghe giornate di quarantena.
Euterpe non è solo mitologia, ma ha un volto, dei nomi, dei progetti e degli affitti da pagare.
Dalla storia e dalla passione per la musica, in particolare per il jazz, nasce #velesuoniamo.
L’appello di #velesuoniamo
Paolo Fresu, Ada Montellanico, Simone Graziano e l’intero mondo del jazz italiano, lanciando l’appello #velesuoniamo, non solo danno voce alla musica, ma rivendicano i diritti di coloro che la rendono viva. Diritto al riconoscimento della figura lavorativa con tutela previdenziale, indennità forfettaria per chi non ha potuto lavorare, indennità di malattia e accesso agli ammortizzatori sociali sono i punti salienti.
«Vi chiediamo di renderla virale […] Firmate la petizione #velesuoniamo perchè il mondo del jazz, il mondo dei musicisti ve le suona e ve le canta» dice Paolo Fresu in un video su Facebook.
L’appello è rivolto a tutti, dai musicisti agli amici appassionati di jazz, ma non solo. Se non siete amanti del genere, pensate al Blues, al Rock’n Roll, a David Bowie, a Mozart oppure pensate semplicemente alla musica e a chi ha scelto di farne la propria vita.
#velesuoniamo non aiuterà tutti, ma è un primo passo verso gli artisti che ci permettono di vivere le emozioni, di sentirle vibranti nelle viscere e a volte dense nel cuore.
Chi pensa che il jazz si fermi e che la musica non abbia un volto, si sbaglia di grosso. #velesuoniamo non è una semplice petizione, ma è l’anima della musica.
Ora è online e la trovi su change.org/velesuoniamo.