“Questa novità mi sconvolge: il padre di Emma avrà almeno cinquant’anni, ha deciso solo ora di dare di matto? Quasi mi consola pensare che non è mai troppo tardi”
Dora Mercurio I Emma, Carlo, Roberto, Antonia, Anna, Giovanni, Livia, Edoardo, Maria. Persone diverse, con storie diverse, ma tutte accomunate dall’aver conosciuto in maniera più o meno profonda Ignacio.
Ignacio è un professore di mezza età che ha vissuto una vita normale: il matrimonio, i figli, il lavoro, ma questa normalità un giorno lo porta a fare la valigia e a scomparire.
La scomparsa di Ignacio pone a tutti i personaggi domande sulla propria esistenza, in una serie di monologhi che li metterà a confronto con la parte più profonda della propria anima.
Appena 103 pagine che seguendo un ordine decrescente, raccontano i dubbi e le perplessità che la vita può sottoporre a chiunque.
Il romanzo è breve ma complesso e anche se è interessante la scelta stilistica di alternare le voci dei dieci protagonisti, seguire i loro monologhi non sempre è facile e fa passare la fuga di Ignacio un po’ troppo in secondo piano.
Per il parere di un’umile lettrice, Quello che non sono mi assomiglia è un libro che si perde un po’, ma per gli interrogativi che pone merita comunque di essere letto magari in vacanza se si ha la mezza intenzione di non rientrare più a casa.
Gianluca Giraudo (Cuneo, 1990), vive e lavora a Roma. Quello che non sono mi assomiglia è il suo primo romanzo. Ha un blog personale in cui si possono trovare articoli e piccoli racconti.