JB | Ancora quaranta giorni e si farà chiarezza sul destino professionale dei massofisioterapisti, diecimila operatori sanitari in attesa di conoscere tempi e modi per l’iscrizione negli elenchi professionali speciali, così come stabilito da un emendamento all’ultima legge di Bilancio.
L’emendamento in questione è il 16003 (leggi QUI) e interessa – oltre ai massofisioterapisti – anche tecnici di laboratorio, logopedisti, ostetriche. Per continuare a svolgere il loro lavoro gli interessati dovranno dimostrare di aver esercitato la professione, anche senza il possesso di un titolo abilitante per l’iscrizione all’albo, per un periodo minimo di 36 mesi negli ultimi 10 anni (ne abbiamo parlato QUI).
È questa infatti la condizione necessaria per procedere entro il 31 dicembre di quest’anno all’iscrizione in un “elenco speciale ad esaurimento” gestito dai singoli Ordini sanitari, un’iscrizione che consentirà agli operatori di essere identificati in base al titolo di cui sono in possesso e di continuare a esercitare ciascuno secondo il profilo professionale di appartenenza.
Gli Albi speciali dovranno essere costituiti entro 60 giorni dall’approvazione della legge di Bilancio e dovranno rispettare i parametri stabiliti dal ministero della Salute. Sono ormai trascorse più di due settimane dal voto in Parlamento ed entro marzo il ministero dovrà rendere noti i criteri e i requisiti in base ai quali i lavoratori delle “professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione” potranno procedere all’iscrizione.
L’emendamento 16003 è stato criticato, anche con toni accesi, dalle associazioni e dalle federazioni di categoria, prime fra tutte quella dei fisioterapisti e della professione di ostetrica. Per loro si andrebbe incontro a una vera e propria sanatoria, di fatto legittimando a svolgere una professione medica anche chi non ne hai titoli.
Da parte loro i massofisioterapisti hanno subito cercato di abbassare i toni, evitando lo scontro. «Ci dispiace che sia passato il messaggio sbagliato, che si parli di “abusivi”» ha spiegato Giacomo Russo del Comitato legale dei massofisioterapisti. «Ci auguriamo che il governo operi a tutela e a sostegno del lavoro di donne e uomini professionisti nel loro settore, perché nessuno di noi esercita illegalmente».
Alle critiche ha risposto anche il ministro della Salute Giulia Grillo: difendendo il provvedimento ha parlato di tutela per tutti quei lavoratori messi a rischio dal decreto Lorenzin. «Si tratta – ha detto il ministro – di decine di migliaia di persone che con l’approvazione della legge 3 del 2018 non erano nelle condizioni di iscriversi in un albo professionale come prescriveva la nuova normativa».