Eleonora Altieri | Via le auto, benvenute le biciclette. È questo il compito di ViVo (Via le Vetture dalla zona Ovest di Torino) progetto che, per il suo programma innovativo, si è posizionato al settimo posto nella graduatoria nazionale dei progetti sperimentali per gli spostamenti, finanziato anche dal Ministero dell’Ambiente, e che verrà attivato entro la fine del 2019.
La prima azione è stata messa in atto già questa primavera, la settimana Eco-Ciclabile alla scuola media Anna Frank, e ha visto la realizzazione di un percorso protetto bici-piedi proposto dagli allievi.
L’altra iniziativa, quella centrale del progetto, prevede un benefit di 250 euro a tutti i cittadini che acquisteranno una bicicletta “a pedalata assistita per uso urbano”. Chi è interessato deve dimostrare di dover percorrere più di 10 km per gli spostamenti casa-lavoro, oppure di impiegare più di 30 minuti utilizzando il trasporto pubblico o far parte di un nucleo familiare proprietario di un’auto con motorizzazione diesel fino ad euro 5 o benzina euro 0 ed euro 1, o infine vogliano rottamare un’auto in proprietà della famiglia.
Il tutto riguarda i cittadini maggiorenni residenti nei Comuni di Alpignano, Buttigliera alta, Collegno, Druento, Pianezza, Grugliasco, Rivoli, Rosta, Venaria, Villarbasse e San Gillio oppure i lavoratori che prestino servizio in un’azienda con sede in questi Comuni.
La terza parte del progetto è un percorso di sensibilizzazione rivolto agli automobilisti per la sicurezza dell’utenza debole della strada.
«Una scelta che si integra perfettamente nell’impegno del territorio metropolitano tutto per la mobilità sostenibile, considerando che le biciclette a pedalata assistita non sono pensate per ciclisti pigri ma per cittadini green, fanno bene alla salute e all’ambiente», commenta il consigliere delegato ai trasporti Dimitri De Vita.
Questo nuovo piano sperimentale dà l’opportunità al territorio di salvaguardare l’ambiente e, al tempo stesso, ridurre il traffico. Buoni mobilità, ma anche l’installazione di due velostazioni, box protetti nei punti di interscambio e rastrelliere nelle aziende e nelle scuole sono le basi del progetto che, coinvolgendo i cittadini, punta ad una migliore qualità dell’aria e della vita.
Queste biciclette non producono CO2, il maggior responsabile del riscaldamento globale, e possono aiutare le grandi città a ridurre il problema dell’inquinamento. ViVo garantisce inoltre il benessere e la salute, sia della persona attraverso l’attività fisica e sia della comunità perché rende le città meno trafficate e quindi più vivibili: il tempo di percorrenza di un tragitto compreso tra i quattro e i sei chilometri è inferiore a quello di un’automobile imbottigliata nel traffico.
Le biciclette “a pedalata assistita per uso urbano”, proprio come le elettriche, hanno un motore ma non assomigliano ad uno scooter: anche se il motore è attivo bisogna pedalare. L’assistenza alle gambe dura solo fino al raggiungimento di 25 chilometri orari, velocità oltre la quale si presume che si stia pedalando in pianura o in discesa. La differenza rispetto a una bici tradizionale, quindi, è l’aiuto che il motore dà al ciclista quando deve affrontare tragitti più lunghi o tratti in salita.
Con queste bici, oltre a migliorare salute e ambiente, si ha anche un vantaggio economico. Pensiamo ad esempio ad una famiglia standard, con due automobili. Sostituire la seconda automobile con una di queste bici permette di risparmiare ogni anno qualche migliaio di euro. Sommando benzina, assicurazione, bollo, revisione, garage si arriva facilmente ad alte cifre.
Per saperne di più, leggere il regolamento e scaricare il bando per la domanda di contributo visita il sito Patto Zona Ovest