La tropicalizzazione del clima, con periodi di siccità alternati a precipitazioni forti e improvvise, l’inquinamento, il consumo del suolo e la gestione dei rifiuti, ma anche le politiche per una strategia sempre più votata alla resilienza e allo sviluppo sostenibile: sono solo alcune delle criticità emerse dalla Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte, realizzata da Arpa e Regione Piemonte, presentata a Torino al Museo A come Ambiente.
Sempre più spesso il Piemonte è colpito da ondate di caldo, con innalzamento dei livelli di ozono nell’atmosfera e da precipitazioni intense associate a grandinate. La meteorologia -dicono i numeri della Relazione- influenza sempre di più la qualità dell’aria e il periodo siccitoso prolungato del 2017 ha determinato il superamento del limite giornaliero di polveri sottili (50 microgrammi al metro cubo) in circa il 70% delle stazioni presenti sul territorio.
Ma, nonostante gli ultimi rilevamenti, «dopo più di quindici anni la qualità dell’aria è sicuramente migliore» ha detto il direttore generale di Arpa Angelo Robotto. Dai 254 superamenti per il pm10 nella stazione di Torino-Grassi del 2001 si è passati ai 112 del 2017 anche se «il rispetto del limite dei 35 giorni di superamento di 50 microgrammi al metro cubo è ancora lontano». Anche ozono e benzene sono in trend positivo e inquinanti come piombo o monossido di carbonio da anni sono ben al di sotto dei limiti di legge.
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