24 Novembre 2024
Deborah Pedone | Un rifugio antiaereo tra piazza Marmaloda e piazza Robilant. La scoperta è stata fatta pochi giorni fa, durante i lavori di sistemazione della parte centrale di Corso Racconigi. A riportare alla luce i locali ormai dimenticati sotto terra sono stati gli operai del cantiere. Sospesi i lavori, il presidente della Commissione Ambiente di Torino Federico Mensio ha disposto un sopralluogo.
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Deborah Pedone | Un rifugio antiaereo tra piazza Marmaloda e piazza Robilant. La scoperta è stata fatta pochi giorni fa, durante i lavori di sistemazione della parte centrale di Corso Racconigi. A riportare alla luce i locali ormai dimenticati sotto terra sono stati gli operai del cantiere. Sospesi i lavori, il presidente della Commissione Ambiente di Torino Federico Mensio ha disposto un sopralluogo.

Secondo il sopralluogo, il rifugio emerso lo scorso 27 marzo toccherebbe, nel suo punto più profondo, i 12 metri e sarebbe ancora in condizioni accettabili. A una prima stima era in grado di ospitare fino a 300 persone. Al rifugio si poteva accedere attraverso due ingressi, come previsto dalle normative in vigore durante il periodo della guerra. Nonostante le buone condizioni, però, attualmente non è ancora stato autorizzato l’accesso.

Si tratta di un ritrovamento storico, che si va ad aggiungere alle altre strutture simili già recuperate in altri punti della città.

Tra il 1942 e il 1944, infatti, la divisione Lavori Pubblici aveva avviato la costruzione di ricoveri in varie parti della città: tra i più grandi di Torino, quello di piazza Risorgimento. Nel dicembre del 1944 i rifugi pubblici di Torino erano ben 137 e potevano accogliere 46.402 persone. Il rifugio di Palazzo Civico, sotto il cortile d’onore del Municipio, poteva ospitare una cinquantina di persone ed era destinato principalmente ai dipendenti del palazzo. Oggi è stato restaurato e ha aperto le sue porte ai torinesi ed ai turisti nel 2017.

Intanto, in attesa di decidere come recuperare il nuovo rifugio sotto corso Racconigi, sono ripresi i lavori per la sistemazione del manto stradale. Il cantiere chiuderà a settembre e lascerà il posto a una pista ciclabile con panchine e parcheggi.

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